Potrebbe aprirsi un’era pericolosa se l’invasione russa dell’Ucraina dovesse avere successo e una pace giusta e duratura non si materializzasse. È questa la forte preoccupazione espressa da Sergio Mattarella in un’intervista all’emittente giapponese NHK. Il Capo dello Stato, in visita ufficiale nel Paese del Sol Levante, ha sottolineato come la storia abbia già mostrato le conseguenze devastanti di un simile scenario: “La tragedia della Seconda Guerra Mondiale si è verificata quando la Germania nazista ha usato la forza per imporre la sua volontà a paesi come la Polonia”. Un precedente che, ha avvertito il Presidente della Repubblica, “non può e non deve ripetersi”. Per Mattarella, se una potente nazione armata riesce a imporre la propria volontà su un’altra attraverso la forza, ciò aprirebbe la strada ad altre aggressioni, rendendo il mondo un luogo ancora più instabile e insicuro.
Interrogato sulla possibilità che l’Italia possa inviare un contingente di peacekeeper in Ucraina dopo un eventuale cessate il fuoco, il Capo dello Stato ha risposto con fermezza: “Non siamo ancora a questo punto, non sono neanche cominciati i negoziati di pace e parlare di quello che avverrà come soluzioni è totalmente fuori dal momento”.
Sicurezza e garanzie
Il Presidente ha ricordato come l’Italia, da tre anni, chieda che le parti coinvolte nel conflitto si siedano a un tavolo negoziale per trovare una soluzione pacifica e duratura: “Vi sono adesso iniziative per la pace, e speriamo che vadano in porto, sono altamente opportune. Occorre che si arrivi a una soluzione che non mortifichi nessuna delle due parti”, ha detto Mattarella, ribadendo il principio per cui “una pace giusta non deve diventare un omaggio alla prepotenza delle armi”. Mattarella ha poi evidenziato la necessità di prevedere garanzie concrete affinché un eventuale accordo di pace non venga infranto: “È evidente che una soluzione di pace deve essere circondata da garanzie che impediscano la ripresa delle ostilità e che assicurino la sicurezza dell’Ucraina. Essendo la Russia molto più potente e armata, queste garanzie sono fondamentali”.
A questo proposito, il Presidente ha sottolineato l’importanza di rafforzare la difesa europea come strumento di deterrenza e protezione della sicurezza collettiva: “È naturale che l’Europa debba rafforzare la propria difesa comune per poter affrontare scenari complessi e pericolosi”, ha tenuto a precisare.
Regole certe per tutti
Durante la visita ufficiale in Giappone, Mattarella ha anche ribadito l’importanza di un ordine internazionale basato su regole certe, valide per tutti i Paesi, indipendentemente dalla loro forza militare o economica: “Italia e Giappone condividono una convinzione comune: la vita internazionale è possibile solo se vi sono regole chiare che tutti rispettano”, ha affermato il Presidente, aggiungendo che “quando queste regole vengono violate, come sta accadendo in Ucraina, si creano condizioni drammatiche e pericolose”. Il rispetto del diritto internazionale e il contrasto a qualsiasi tentativo di riscrivere i confini con la forza sono temi centrali nella visione italiana della politica estera: “Giappone e Italia pensano che le regole vadano rispettate e che quando vengono violate, la comunità internazionale debba reagire con fermezza”, la chiosa del Presidente che oggi sarà ad Hiroshima, città simbolo della memoria storica: qui visiterà il Memoriale e il Museo della Pace. In serata si recherà alla sede della NihonHidankyo, l’associazione dei sopravvissuti ai bombardamenti atomici, insignita del Premio Nobel per la Pace nel 2024. L’incontro sarà occasione per un dibattito pubblico sulle crisi e i conflitti globali. Domani, prima del rientro in Italia, Mattarella farà tappa al santuario shintoista di Itsukushima.