La situazione, inutile negarlo, si fa maledettamente seria. Altro che pace, le parole della Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen e del numero uno francese Emmanuel Macron non possono certo fare dormire sonni tranquilli e difatti la replica della Russia non è stata tra le più rassicuranti. Di certo la giornata di ieri è stata focalizzata dal vertice straordinario di Bruxelles dove i leader europei hanno discusso di un tema che sta diventando sempre più urgente: la difesa dell’Europa. E proprio in questa occasione von der Leyen ha presentato il suo piano per il riarmo dell’Ue, un progetto ambizioso da 800 miliardi di euro per rafforzare le capacità militari europee e sostenere l’industria della difesa ucraina: “Siamo in pericolo, dobbiamo difenderci”, ha detto von der Leyen senza tanti fronzoli. L’Europa, insomma, si prepara a un cambio di passo storico, con investimenti che non solo rafforzeranno le capacità militari degli Stati membri, ma forniranno anche sostegno a Kiev, considerata ormai parte integrante della famiglia europea: “L’Ucraina deve essere in grado di proteggersi e di fare pressione per una pace giusta e duratura”, ha aggiunto la Presidente della Commissione, ribadendo il sostegno a Kiev in un momento cruciale della guerra con la Russia.
Il piano prevede che gli Stati membri possano investire direttamente nell’industria della difesa ucraina, acquistando capacità militari e migliorando la produzione di armamenti su larga scala. Una strategia che, secondo von der Leyen, “porterà beneficio sia all’Ue che all’Ucraina”. Il messaggio è chiaro: l’Europa non può permettersi di restare indifesa di fronte alle minacce che la circondano.
No ai fondi di coesione
Nel colloquio con il Commissario Andrius Kubilius, il Vicepresidente del Consiglio Antonio Tajani ha discusso il programma ‘Rearm Europe’ della von der Leyen, rimarcando il sostegno alle politiche Ue per la competitività e la crescita. Il leader di Forza Italia ha espresso apprezzamento per la clausola di salvaguardia nazionale nel Patto di Stabilità e la creazione di un nuovo strumento finanziario europeo. Ha ribadito la necessità di rafforzare il pilastro europeo della Nato e auspicato che il ‘Libro bianco’ sulla difesa europea delinei una strategia chiara. Ha chiarito, però, che i fondi di coesione non verranno utilizzati per la difesa, in quanto destinati ad altre priorità.
Macron e lo scudo nucleare
L’iniziativa francese di offrire all’Europa un ombrello nucleare contro la minaccia russa ha provocato una dura reazione da parte del Cremlino. Putin ha criticato aspramente la proposta di Macron, facendo riferimento alla storia passata: “Al mondo c’è ancora chi vorrebbe tornare ai tempi dell’invasione di Napoleone e ha dimenticato com’è finita”, ha detto Putin, avvertendo che sottovalutare il carattere del popolo russo sarebbe un errore. Il leader russo ha inoltre ribadito che Mosca non rinuncerà all’Ucraina, sostenendo che “vogliamo una soluzione che assicuri una calma di lungo periodo”. Parole che indicano chiaramente la volontà di Mosca di mantenere il controllo su una parte del territorio ucraino, nonostante le pressioni occidentali.
“Non siamo soli”
Al vertice ha partecipato anche Zelensky, che ha ringraziato i leader europei per il loro continuo sostegno: “Siete con tutti gli ucraini, e ci fa capire che non siamo soli. Questo segnale forte è importante per il nostro popolo, per i soldati, per le famiglie e per i civili”.
Il Presidente ucraino ha inoltre sottolineato l’importanza dell’aumento della produzione di armamenti, resa possibile dal piano dell’Ue: “È una decisione molto importante per il futuro dell’Ucraina”.
Scholz e la difesa comune
Il cancelliere tedesco uscente Olaf Scholz ha espresso il suo sostegno a una revisione del quadro fiscale europeo per consentire agli Stati di espandere gli investimenti nella difesa: “Non solo per uno o due anni, ma per tutto il tempo necessario”, suggerendo che le nuove regole fiscali dovrebbero garantire maggiore flessibilità ai Paesi che intendono rafforzare le proprie capacità militari. Scholz però ha frenato sulla possibilità di adottare lo scudo atomico francese come garanzia per la sicurezza dell’Europa, insistendo sull’importanza della Nato come principale alleanza difensiva del continente.
Intanto, il 12 marzo si terrà un nuovo incontro tra le delegazioni di Ucraina e Stati Uniti a Riad, in Arabia Saudita. Secondo quanto riportato dal giornalista di ‘Axios’, Barak Ravid, il meeting è stato concordato nel corso di un colloquio tra il Consigliere per la Sicurezza nazionale degli Stati Uniti, Mike Waltz, e il Capo dell’ufficio della presidenza ucraina, Andriy Yermak.