Esperti militari russi hanno visitato l’Iran ad aprile e settembre 2024, durante il conflitto iniziato con l’attacco di Hamas del 7 ottobre, rafforzando la cooperazione tra Teheran e Mosca nel contesto della guerra con Israele. Behnam Ben Taleblu, ricercatore presso la Foundation for Defense of Democracies, ha evidenziato che “la presenza di specialisti missilistici russi non è casuale”. Ha inoltre affermato che separare Russia e Iran non sarebbe una mossa strategica per gli Stati Uniti. Nicholas Carl dell’American Enterprise Institute ha osservato che l’Iran cerca supporto difensivo dalla Russia, mentre Mosca si rifornisce di droni e missili iraniani da utilizzare in Ucraina. Gli analisti concordano che l’alleanza tra Iran e Russia mira a ridimensionare l’influenza globale degli USA. Questa collaborazione si è intensificata dopo l’invasione russa dell’Ucraina, con l’Iran che ha fornito droni e munizioni a Mosca, e quest’ultima che ha venduto jet ed elicotteri a Teheran nel 2023. A gennaio, i due Paesi hanno firmato un “trattato di partenariato strategico globale” di 20 anni, sebbene privo di clausole di sicurezza collettiva. Nel frattempo, il Cremlino ha annunciato che futuri colloqui con gli USA includeranno il programma nucleare iraniano. Andrea Stricker, esperta della Foundation for Defense of Democracies, ha espresso dubbi sull’efficacia di affidare a Mosca un ruolo centrale nei negoziati, sottolineando che l’obiettivo dovrebbe essere il disarmo nucleare completo e verificabile dell’Iran. Gli USA si sono ritirati dal Joint Comprehensive Plan of Action nel 2018 sotto l’amministrazione Trump, reimponendo sanzioni economiche. Sebbene l’amministrazione Biden avesse inizialmente considerato di rilanciare i negoziati, i colloqui non hanno portato risultati, ostacolati dalla politica interna iraniana e dal sostegno di Teheran a gruppi terroristici. L’eliminazione del programma nucleare iraniano potrebbe rappresentare un punto di convergenza tra Washington e Mosca.
