Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha risposto, domenica, alle critiche sulla sua crescente vicinanza alla Russia riguardo alla questione ucraina, affermando che gli USA dovrebbero concentrarsi “meno” su Vladimir Putin. “Dobbiamo dedicare meno energie a preoccuparci di Putin e più a occuparci delle bande di migranti che stuprano, dei trafficanti di droga, degli assassini e di chi proviene dagli istituti psichiatrici attraversando il nostro confine – ha scritto Trump sulla sua piattaforma Truth Social, domenica sera – Altrimenti, finiremo come l’Europa!”. Il cambio di atteggiamento del presidente sulla guerra e sul ruolo della Russia era già emerso nei giorni precedenti, quando aveva criticato duramente il presidente ucraino Volodymyr Zelensky durante un incontro alla Casa Bianca nel quale Trump aveva definito Zelensky “irrispettoso”, portando il leader ucraino ad abbandonare la Casa Bianca senza firmare l’atteso accordo sulla condivisione dei diritti minerari. L’avvicinamento di Trump a Putin ha sollevato preoccupazioni sia in Europa sia all’interno del Partito Democratico americano, che ha espresso timori per la sicurezza nazionale. “La Casa Bianca sembra essersi trasformata in un’estensione del Cremlino – ha dichiarato il senatore democratico Chris Murphy – Sembra che gli Stati Uniti si stiano schierando dalla parte dei dittatori”. Nel frattempo, il Partito Repubblicano, in gran parte allineato con Trump, ha proposto un cambio di leadership in Ucraina come possibile soluzione al conflitto con Mosca. “Abbiamo bisogno di un leader che sia disposto a collaborare con noi – ha affermato, domenica, il Consigliere per la Sicurezza Nazionale Mike Waltz – Che sappia trattare con i russi e che possa porre fine a questa guerra”.