Manifesti con la scritta “ricercato” sono stati consegnati ai vicini di Carmen Lau a Maidenhead, accusata di opporsi al dominio cinese su Hong Kong. Fuggita nel 2021, Lau è ora bersaglio di volantini inviati con francobolli di Hong Kong, che offrono una taglia di 1 milione di dollari hongkonghesi (circa 130.000 dollari) per informazioni su di lei o per consegnarla all’ambasciata cinese. Joshua Reynolds, parlamentare di Maidenhead, ha mostrato tre poster contenenti dettagli personali di Lau e ha rivelato che un altro attivista pro-democrazia ha subito minacce simili. La polizia di Hong Kong accusa la donna di aver violato la legge sulla sicurezza nazionale, introdotta dopo le proteste del 2019, che prevede pene severe per chiunque venga considerato una minaccia. Reynolds ha confermato che la polizia britannica sta lavorando per proteggere Lau. Un portavoce di Hong Kong ha negato di aver inviato le lettere anonime, ma ha ribadito l’intenzione di perseguire i dissidenti. Le molestie anonime restano una pratica diffusa anche a Hong Kong. Nel 2021, giornalisti locali hanno ricevuto minacce nell’ambito di una campagna definita “sistematica”. In Gran Bretagna, che ha accolto oltre 120.000 persone da Hong Kong, aumentano le preoccupazioni per la sicurezza degli attivisti democratici. Lo scorso maggio, tre uomini sono stati accusati di sorvegliare dissidenti a Londra. Uno di loro, Matthew Trickett, è stato trovato morto poco dopo. Le autorità cinesi hanno respinto ogni accusa. Reynolds ha sottolineato l’inquietudine della comunità locale per le interferenze cinesi e ha criticato il governo britannico per la sua presunta inerzia nei confronti di Pechino. Nonostante le difficoltà, Lau ha dichiarato di voler continuare a battersi per la sua causa, senza lasciarsi intimidire.