venerdì, 28 Marzo, 2025
Agroalimentare

CIA-Agricoltori. Fini: rafforzare l’unità e le proposte delle organizzazioni del sud Europa

Portogallo, Spagna, Croazia, Francia e Italia ago della bilancia per futuro della produzione

Le organizzazioni agricole di Portogallo, Spagna, Croazia, Francia e Italia fanno quadrato per avere un maggior ruolo nelle scelte dell’Europa. Per a CIA-Agricoltura l’unione tra i Paesi del Sud Europa è un “asset chiave per agganciare il nuovo corso delle politiche Ue sull’agricoltura”. Questo il prossimo passo, necessario, indicato a Bruxelles dal presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini.
“Per l’area europea sul Mediterraneo c’è un potenziale importante nel Quadro Finanziario Pluriennale 2028-2034 e nella vision Hansen collegata” ha detto Fini, in trasferta Praesidia Copa-Cogeca con il vicepresidente Matteo Bartolini, intervenendo all’incontro tra i presidenti delle organizzazioni agricole di Portogallo, Spagna, Croazia, Francia e Italia.

Modernizzare l’agricoltura

“Dobbiamo lavorare insieme” spiega Fini, “per modernizzare e rafforzare davvero il settore agricolo, avendo noi ben chiari i rischi maggiori per le aree rurali e meno sviluppare del Sud Europa, di fatto ago della bilancia”. La coesione, richiamata da Fini per la CIA-Agricoltura, guarda alla necessità di fare fronte comune per un bilancio rafforzato e per politiche che mettano al riparo da disuguaglianze regionali e svantaggi competitivi. “Altrimenti non avremo fatto altro che peggiorare la situazione”, osserva il segretario nazionale della Confederazione, “Ecco perché misure a lungo termine servirebbero a garantire la prevedibilità delle azioni di governo Ue e lo sviluppo sostenibile delle aziende agricole nel Sud Europa”.

Pratiche più efficienti ed equità

Il climate change e la crisi idrica a tenere sempre in allerta Cia, “perché è su questo fronte che si concentrano i maggiori rischi per la tenuta dell’equità Ue, che garantisca a tutti pratiche agricole più efficienti e resilienti a eventi atmosferici estremi e fitopatie, e per l’efficacia di un Fondo per la competitività, utile a migliorare l’efficienza nell’uso di risorse chiave come l’acqua”.

I progetti idrici da finanziare

Per la Confederazione italiana agricoltori, serve coralità d’intenti e coerenza normativa tra commissioni e direzioni generali Ue. “Non a caso”, osserva ancora la Confederazione, “in occasione dei Praesidia, Fini ne ha parlato anche con la commissaria all’Ambiente, Jessika Roswall, condividendo le priorità da inserire nella Strategia comune per la resilienza idrica. Tra tutte: l’urgenza di un programma di finanziamenti per le infrastrutture e di incentivi al riuso delle acque reflue, come di prodotti innovativi per la difesa delle colture. Tema affrontato anche con il ministro polacco Adam Szłapka, per sollecitare la presidenza del Consiglio ad adottare subito le Ngts nell’impianto normativo Ue”.

Il peso dei nuovi dazi

La due giorni, puntualizza la Confederazione, è stata, chiaramente, occasione di scambio importante sulle criticità legate agli accordi commerciali, affinché si tuteli il principio di reciprocità sulla cui fragilità pesa sempre di più anche il rischio dazi dall’America. “Aspetti, questi”, osserva infine la Cia-Agricoltori, “lungamente affrontati con il direttore generale aggiunto Dg Trade, Leopoldo Rubinacci, nel confronto con la direttrice Unità Trade-DG Agri, Elisabetta Siracusa, e nella bilaterale con il presidente dell’organizzazione agricola tedesca DBV, Joachim Rukwied”.

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