Alla vigilia degli Stati Generali del vino, il Presidente di Coldiretti Ettore Prandini ha ribadito la sua preoccupazione per le misure europee che prevedono l’introduzione di etichette allarmistiche sulle bottiglie di vino. Secondo Prandini, tali proposte rappresentano una “follia ideologica” priva di fondamento scientifico, che rischia di penalizzare un comparto chiave per l’agricoltura e la cultura italiana nel mondo. Le rassicurazioni ricevute dal Commissario europeo al’’Agricoltura, Cristophe Hansen, sulla volontà di difendere il settore vitivinicolo italiano non sono sufficienti a placare le preoccupazioni del settore. Coldiretti sottolinea come il vino sia un pilastro economico e occupazionale per il paese, con 240mila viticoltori coinvolti e una filiera che offre 1,3 milioni di posti di lavoro. Di fronte alla possibilità di nuove tasse e avvertenze sanitarie sulle bottiglie, l’organizzazione agricola chiede un impegno concreto da parte delle istituzioni europee.
La scorsa settimana, Coldiretti e Filiera Italia hanno inviato una lettera alla presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, e ai commissari competenti, tra cui Raffaele Fitto (Coesione e Riforme), Cristophe Hansen (Agricoltura) e Olivér Várhelyi (Salute), per respingere l’iniziativa contenuta nel Documento di lavoro della Commissione Europea. La richiesta è chiara: evitare un’etichettatura che rischia di screditare ingiustificatamente il vino italiano e scongiurare nuove tassazioni dannose per il settore.
Mancano basi scientifiche
Il Segretario generale di Coldiretti Vincenzo Gesmundo ha ulteriormente criticato l’approccio della Commissione europea, sottolineando come queste scelte siano prive di basi scientifiche: “Dalle etichette allarmistiche al Nutriscore che favorisce alimenti ultra-processati e dannosi per la salute, l’Europa continua a promuovere politiche che penalizzano il settore agricolo anziché valorizzarlo”, ha dichiarato Gesmundo. La questione non riguarda solo la difesa dell’industria vitivinicola, ma anche la trasparenza e la coerenza delle politiche alimentari europee. Coldiretti e Filiera Italia evidenziano che, mentre si discute di avvisi sanitari sulle bottiglie di vino, manca ancora un provvedimento chiaro sull’etichettatura dell’origine degli alimenti, un aspetto cruciale per la tutela dei consumatori.
Coldiretti e Filiera Italia sono pronte a scendere in piazza se la Commissione Europea non rivedrà la sua posizione. Luigi Scordamaglia, Amministratore delegato di Filiera Italia, ha affermato che l’eventuale introduzione di etichette penalizzanti e nuove tasse sul vino solleva dubbi sulla reale volontà dell’Europa di tutelare il settore agricolo: “Se questa è la direzione che si vuole prendere, ci opporremo con forza. Il vino italiano rappresenta non solo un asset economico, ma un simbolo di cultura e tradizione che merita di essere valorizzato, non penalizzato”.