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Hank Azaria, star dei ‘Simpson’: “Temo che l’Ai possa copiare il mio lavoro”

domenica, 16 Febbraio 2025
1 minuto di lettura

Hank Azaria, celebre star dei “Simpsons”, ha condiviso le sue preoccupazioni riguardo all’intelligenza artificiale attraverso un saggio per il New York Times in cui esprime il timore che l’IA possa replicare le oltre 100 voci che ha creato per i personaggi dei Simpson. Azaria dà vita a molti personaggi, tra cui Moe Syzlak, il capo Winchester, il tipo dei fumetti, il professor Frink e molti altri. Marva Bailer, esperta di IA, ha spiegato che dietro ogni personaggio animato c’è una persona che gli dà voce, portando con sé personalità, emozione e connessione. Bailer ha sottolineato come Azaria sviluppi i suoi personaggi nel tempo, arricchendoli con la sua esperienza di vita. Nel suo articolo, l’attore ha discusso della fisicità del doppiaggio, come correre sul posto, usare oggetti di scena e versare vere lacrime. Tutti aspetti che una voce generata da AI non potrebbe mai replicare. Azaria ha ammesso di temere l’impatto della tecnologia sulla sua carriera, pur riconoscendo che l’IA potrebbe migliorare alcuni aspetti delle performance. Nonostante le sue preoccupazioni, l’attore riconosce alcuni aspetti positivi della tecnologia, come la possibilità di ricreare il defunto Mel Blanc, voce di Bugs Bunny. “Conoscendo le sfumature del personaggio, potrei aiutare a ricrearlo”, ha suggerito. Bailer ha aggiunto che l’IA può offrire nuove esperienze, come vedere Elvis o gli ABBA prendere vita, portando opportunità ai doppiatori di dare nuova vita ai personaggi. Tuttavia, sottolinea l’importanza di proteggere la proprietà intellettuale e usare l’IA come assistente per arricchire nuove esperienze. Azaria ha concluso dicendo che, nonostante le capacità dell’IA, ci sarà sempre bisogno di un elemento umano dietro le quinte. “L’IA può produrre il suono, ma ci vorranno persone per realizzare la performance – ha affermato – Un computer potrà mai comprendere le emozioni o cosa è divertente? Ora siamo nel campo della fantascienza, perché per questo, credo, l’IA dovrebbe essere viva”.

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