Il presidente USA, Donald Trump, ha segnato, mercoledì, un altro successo nel processo di conferme governative con l’approvazione di Tulsi Gabbard da parte del Senato come direttrice dell’intelligence nazionale (DNI). Gabbard è diventata la 14ª conferma del Gabinetto, con un voto di 52-48. Il voto ha percorso principalmente le linee di partito, con l’eccezione di Mitch McConnell, ex leader del GOP al Senato, che ha votato contro. Nonostante le sfide iniziali nella Commissione speciale del Senato sull’intelligence, l’ex rappresentante democratica ha ottenuto il sostegno chiave dei principali repubblicani, grazie anche all’aiuto decisivo del presidente Tom Cotton e del vicepresidente JD Vance. Senatori come Susan Collins e Todd Young, inizialmente titubanti, sono stati infine convinti a sostenere Gabbard nella votazione cruciale della scorsa settimana. Questo successo è arrivato malgrado l’opposizione del vicepresidente Mark Warner e degli altri democratici, che hanno sollevato dubbi sulla sua idoneità per la posizione. Warner ha sostenuto in aula che la comunità dell’intelligence richiede leader in grado di resistere a pressioni miopi e che, a suo avviso, Gabbard non possiede l’esperienza o il giudizio necessario. Tuttavia, nessun repubblicano è stato persuaso da queste argomentazioni, e la candidatura di Gabbard ha superato l’ultimo ostacolo. Il voto finale è stato approvato con un margine di 52-46. Gabbard ha superato le preoccupazioni relative al suo incontro con l’ex presidente siriano Bashar al-Assad, alla sua posizione sulla Sezione 702 del FISA e al suo passato sostegno a Edward Snowden. Trump aveva annunciato la nomina di Gabbard a novembre, poco dopo la sua elezione, lodandola per il suo impegno ventennale a favore del Paese e delle libertà americane. In particolare, Gabbard si è allontanata dal Partito Democratico e ha sostenuto Trump nelle elezioni del 2024, consolidando il suo ruolo di spicco tra i repubblicani.
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