Il presidente egiziano Abdel-Fattah al Sisi non andrà a Washington per incontrare Donald Trump se l’agenda dei colloqui includerà il piano Usa di sfollare i palestinesi da Gaza: lo hanno fatto sapere due fonti di sicurezza del Cairo. Trump aveva invitato Al Sisi durante una telefonata lo scorso primo febbraio, ma ieri il governo egiziano ha annunciato di voler presentare un programma organico per la ricostruzione della Striscia che “garantisca i palestinesi rimangano nella loro terra”.
Il Cairo ha convocato una riunione di emergenza dei paesi arabi in seguito alle esternazioni di Trump, e ieri il Segretario generale della Lega Araba Ahmed Aboul Gheit ha dichiarato: ”Per il mondo arabo è inaccettabile sfollare dalle loro terre i palestinesi. È inaccettabile per il mondo arabo che ha combattuto questa idea per 100 anni”, ha affermato Aboul Gheital World Governments Summit di Dubai. La Lega Araba non normalizzerà le sue relazioni con Israele fino a quando ai palestinesi non verrà riconosciuto il diritto all’autodeterminazione.
Onu, Piano Usa viola diritto internazionale
Oltre 30 esperti delle Nazioni Unite per i diritti umani hanno sottoscritto una dichiarazione congiunta per “condannare le minacce scioccanti” del presidente americano Donald Trump di “prendere il controllo” e “possedere” la Striscia di Gaza, sfollando la popolazione palestinese, ammonendo che, se messo in atto, verrebbero “infrante le regole fondamentali dell’ordine internazionale” e il mondo tornerebbe “ai giorni bui della conquista coloniale”. “Tali palesi violazioni da parte di una grande potenza romperebbero il tabù mondiale sull’aggressione militare e incoraggerebbero altri paesi predatori a conquistare territori stranieri, con conseguenze devastanti per la pace e i diritti umani a livello globale”, hanno ammonito gli esperti. Gli Stati Uniti, si legge, “dovrebbero anche fare pressione su Israele affinché finanzi la ricostruzione e fornisca risarcimento per le violazioni, garantire che i responsabili di crimini internazionali ne rispondano e sostenere in modo significativo lo stato palestinese”.
Hamas: “Noi teniamo fede alla tregua, Israele no”
Intanto continua lo stallo sigli ostaggi. Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha detto che la decisione presa all’unanimità dal governo è che “se Hamas non restituisce gli ostaggi entro sabato a mezzogiorno il cessate il fuoco verrà interrotto e l’esercito tornerà a combattere intensamente finché Hamas non sarà definitivamente sconfitto”. Netanyahu ha anche detto che “alla luce dell’annuncio di Hamas della sua decisione di violare l’accordo e di non rilasciare i nostri ostaggi, ieri sera ho ordinato di radunare forze dentro e intorno alla Striscia di Gaza”.
“Le minacce complicano la situazione e sono inappropriate”, ha risposto Hamas, che conferma “il proprio impegno verso l’accordo sulla Striscia di Gaza. Il rispetto delle condizioni dell’intesa su Gaza è l’unico modo per la liberazione degli ostaggi”.
Rubio: “Su ostaggi Trump ha perso la pazienza”
In quella che sembra una affermazione in favore della ripresa della guerra, il Segretario di Stato americano, Marco Rubio, ha affermato che non si può permettere a Hamas di approfittare della tregua: “La sfida in questo caso è in parte che Hamas continua a usare le sue reti per introdurre col contrabbando le armi e gli aiuti per sè, per ricostruirsi. Israele non può permettere che questo accada. Non si può consentire a Hamas di usare il cessate il fuoco per ricostruirsi e recuperare le forze”, ha continuato Rubio in un’intervista all’emittente americana Newsnation.
Secondo Rubio, Trump “ha perso la pazienza”: “è ora che tornino tutti a casa” e “se per sabato questa gente (Hamas) non rispetta i patti, credo che torneremo a dove eravamo alcuni mesi fa, quando Hamas doveva essere eliminata e gli israeliani dovevano prendersi carico del problema”. Quanto al piano di sfollamento di Gaza, Rubio ha detto: “per ora, è l’unico piano” e se ai paesi arabi “non piace il piano Trump, se pensano di avere un piano migliore, beh, ci devono spiegare quale è”.
Egitto, piano per ricostruire Gaza senza sfollare palestinesi
Proprio come quello che l’Egitto presenterà per ricostruire la Striscia di Gaza senza la necessità di trasferire i palestinesi che vi vivono. Lo ha dichiarato il ministero degli Esteri del Cairo in una nota spiegando che intende “presentare una visione completa per la ricostruzione” della Striscia di Gaza che garantisca che i palestinesi rimangano sulla loro terra. L’Egitto ”spera di cooperare” con l’amministrazione del presidente statunitense Donald Trump ”per raggiungere una pace globale e giusta nella regione”, prosegue la nota.