Nel gennaio 2025, secondo i dati di Frontex, il numero di attraversamenti irregolari delle frontiere verso l’Unione europea è sceso a poco più di 13.400, registrando un calo del 22% rispetto allo stesso mese del 2024. Questo declino generale riflette l’efficacia delle misure di controllo delle frontiere e degli accordi di cooperazione internazionale, anche se alcune rotte migratorie continuano a mostrare dinamiche divergenti. La rotta dell’Africa occidentale si conferma come la più attiva, rappresentando quasi un terzo di tutti gli attraversamenti irregolari nel mese di gennaio. Ma, nonostante un calo del 34% rispetto all’anno precedente, rimane la principale via d’accesso con 4.740 arrivi registrati. La maggior parte dei migranti proviene da Mali, Marocco e Guinea.
Al contrario, il Mediterraneo centrale ha visto un incremento del 43% degli arrivi rispetto a gennaio 2024, con 3.275 migranti che hanno tentato la traversata. Questo dato evidenzia il persistente ruolo di questa rotta nelle dinamiche migratorie, influenzato anche dal basso numero di attraversamenti registrati l’anno precedente.
Mediterraneo orientale
Il Mediterraneo orientale è stata la seconda rotta più attiva, con quasi 3.500 arrivi. Nonostante ciò, ha segnato una diminuzione del 21% rispetto allo stesso periodo del 2024, evidenziando una tendenza al ribasso che potrebbe essere attribuita a misure di controllo rafforzate lungo le frontiere di Grecia e Turchia. La rotta dei Balcani occidentali ha registrato il calo più marcato, con una diminuzione del 66% degli attraversamenti irregolari rispetto a gennaio 2024. Questa riduzione suggerisce un rafforzamento delle misure di controllo e una maggiore cooperazione tra i paesi della regione per arginare i flussi migratori.
Le principali nazionalità dei migranti che hanno attraversato le frontiere dell’UE nel mese di gennaio sono afghani, bengalesi e pakistani, sebbene molte altre nazionalità siano ancora in fase di verifica.
Rischi umanitari
Le traversate marittime continuano a essere orchestrate da reti criminali organizzate, mettendo a rischio la vita dei migranti. L’Organizzazione internazionale per le migrazioni stima che 93 persone abbiano perso la vita in mare nel mese di gennaio. Nel corso del 2024, il numero di vittime ha raggiunto quota 2.300, sottolineando il costo umano di queste pericolose rotte. Sulla rotta della Manica, il numero di tentativi di attraversamento verso il Regno Unito è diminuito di oltre il 20% rispetto a un anno fa, attestandosi a poco più di 2.500. Questa riduzione potrebbe essere il risultato di accordi bilaterali tra Regno Unito e Francia per rafforzare i controlli lungo le coste.
I dati attuali evidenziano come le tendenze migratorie siano in costante evoluzione e richiedano un monitoraggio attento e una gestione efficace delle frontiere esterne dell’Europa. Con il dispiegamento di 2.700 agenti e personale lungo i confini esterni dell’Ue, Frontex continua a supportare le autorità nazionali negli sforzi per garantire la sicurezza delle frontiere e affrontare le sfide della migrazione.