lunedì, 10 Febbraio, 2025
Esteri

Idf si ritira dal corridoio Netzarim. Offensiva a Nur Shams, uccisa donna incinta

Anp: la 23enne cercava di lasciare il campo profughi. Egitto convoca summit d’emergenza dopo dichiarazioni di Trump. Prossimo scambio ostaggi il primo marzo

L’esercito israeliano ha completato il ritiro dal corridoio di Netzarim come previsto dell’accordo di cessate il fuoco, e manterrà una presenza solo in una zona cuscinetto di circa un chilometro all’interno di Gaza. Il corridoio, largo circa 6 km, divide trasversalmente in due la Striscia ed è stato creato durante il conflitto contro Hamas. Le forze israeliane si sono già ritirate dalle loro posizioni nella porzione occidentale del corridoio di Netzarim quasi due settimane fa, mentre Israele ha permesso ai gazesi sfollati di tornare nel nord della Striscia a piedi attraverso la strada costiera e con i veicoli sulla strada di Salah a-Din. Da allora l’Idf ha mantenuto alcune postazioni sul lato orientale della strada di Salah a-Din, più vicino al confine. Il quotidiano Times of Israel afferma che i palestinesi stanno gia’ iniziando a tornare nella parte orientale del corridoio Netzarim, al centro di Gaza. Le forze israeliane sono ancora dispiegate nel corridoio Filadelfia, la zona di confine tra Egitto e Gaza. Secondo l’accordo, al 50mo giorno del cessate il fuoco, Israele dovrà completare il ritiro dal corridoio Filadelfia.

Negoziatori Israele a Doha

Intanto riprendono i negoziati a Doha, con l’arrivo ieri della delegazione Israeliana per discutere della seconda fase dell’accordo, su richiesta del Premier Benjamin Netanyahu dopo il completamento del quinto scambio di ostaggi. Fonti israeliane citate da Haaretz denunciano che l’arrivo della delegazione a Doha è solo uno “show” e che “Netanyahu ha segnalato chiaramente di non voler procedere alla fase successiva. La delegazione è senza mandato e senza la possibilità di negoziare nulla”.

Egitto convoca summit paesi arabi su piano Trump

Dopo “intense consultazioni condotte negli ultimi giorni dell’Egitto ai più alti livelli con i Paesi arabi, inclusa la Palestina”, l’Egitto ha convocato per il 27 di questo mese un summit di emergenza “per discutere dei recenti gravi sviluppi sulla causa palestinese”. Lo ha reso noto il ministero degli Esteri al Cairo Badr Abdelatty, che ha avuto contatti venerdì con i partner regionali, fra cui Giordania, Arabia saudita ed Emirati arabi uniti per consolidare l’opposizione al trasferimento dei palestinesi dalle loro terre. Tali consultazioni si sono svolte in coordinamento con il Baharain che presiede in questo momento la Lega araba.

Offensiva Idf su campo profughi Nur Shams, morti e arresti

Intanto le forze di difesa israeliane (Idf) hanno riferito che le truppe dell’esercito, della guardia di frontiera e dello Shin Bet, l’agenzia di intelligence interna, hanno esteso la loro offensiva nel nord della Cisgiordania occupata, con un’operazione al campo profughi di Nur Shams, nel governatorato di Tulkarem, provocando la morte di diversi “terroristi” e arrestato dei ricercati nell’area. Le forze israeliane hanno inviato macchinari pesanti e bulldozer nel campo durante le prime ore del mattino e hanno lanciato diverse incursioni nelle case della zona. Nel frattempo, nel vicino campo di Tulkarem, le forze israeliane hanno continuato a fare irruzione nelle case, molte delle quali sono ora vuote e in rovina dopo due settimane di incursioni.
Una donna palestinese di 23 anni, Sundus Jamal Shalabi, incinta di otto mesi, è stata uccisa durante l’assalto al campo di Nur Shams mentre suo marito ha riportato gravi ferite alla testa causate da colpi d’arma da fuoco. Il ministero della salute ha riferito che i team medici di Tulkarem non sono stati in grado di salvare il bambino a causa dell’ostruzione all’accesso alle cure mediche da parte dell’ Idf. La Mezzaluna Rossa palestinese ha confermato di aver portato in ospedale una donna trovata senza vita e un altro ferito gravemente, dopo che i soldati israeliani hanno impedito alle ambulanze del gruppo di entrare nell’area per diverse ore. Con l’uccisione di Sundus Shalabi, è salito a sei il numero delle vittime a Tulkarem e nei suoi accampamenti durante l’attuale assalto israeliano.

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