venerdì, 7 Febbraio, 2025
Attualità

Maurizio Gardini (Confcooperative): dalle Cooperative investimenti per 1,9 miliardi di euro in sostenibilità

Con Pac ideologica a rischio il 60% della produzione europea. In gioco futuro del settore e salute dei consumatori.

La sostenibilità ambientale e produttiva costa e per le imprese cooperative è un impegno oneroso. Spese alte a fronte di un crollo produttivo del 50-60% e una presenza sempre più massiccia di prodotti esteri sulle tavole. Alimenti che non sono tenuti a rispettare regole produttive e disciplinari che in Italia sono molto restrittivi.

Mega investimenti per le Coop

“Solo lo scorso anno le nostre cooperative hanno investito 1,9 miliardi di euro in sostenibilità”, ricorda Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative intervenendo al FruitLogistica di Berlino al workshop “Agricoltura 2030: cooperare per crescere” organizzato dal Consorzio dell’Agropontino e dalla BCC di Roma che mette in evidenza come le Banche di Credito Cooperativo eroghino in Italia il 23% del credito complessivo concesso agli agricoltori.

Scelte da discutere

“I produttori agricoli e la cooperazione agroalimentare sono impegnati da decenni in progetti di agricoltura di precisione finalizzati a ridurre l’utilizzo di acqua e di chimica”, spiega il presidente di Confcooperative, “Con i droni si interviene solo quando è necessario, ottimizzando l’utilizzo delle risorse. Un divieto indiscriminato di tutte le molecole avrebbe conseguenze devastanti per la produttività, per la transizione ecologica e per la sicurezza alimentare dei consumatori”.

I rischi per i consumatori

“A fronte di un crollo produttivo dell’agroalimentare europeo che stimiamo tra il 50 e il 60%, per cereali, frutta e ortaggi, le nostre tavole”, evidenzia ancora Maurizio Gardini, “sarebbero invase da derrate agricole prodotte in paesi dove le normative sono molto più blande o addirittura inesistenti come i paesi del Mercosur o dell’Asia. È vitale conciliare la sostenibilità ambientale con la produzione. La PAC assume un ruolo cruciale. Occorre semplificare la burocrazia, promuovere la reciprocità degli standard con gli altri paesi e assicurare trasparenza ai consumatori”.

Affrontare le sfide

“Quest’anno inizierà la revisione del quadro finanziario dell’UE, con particolare attenzione alla PAC. In questa direzione”, spiega il presidente di Confcooperative, “le cooperative e le organizzazioni di produttori dovranno essere al centro della gestione e innovazione del settore. Si auspica anche una revisione degli strumenti per affrontare, tra le varie sfide, i cambiamenti climatici e le fitopatie”.
“La sostenibilità si raggiunge con innovazione, equilibrio e dialogo con gli agricoltori, non con misure punitive determinate da interventi ideologici”, osserva Maurizio Gardini, “Perfino il biologico che utilizza sostanze approvate come rame e zolfo subirebbe dal divieto totale un collasso dell’80% delle aziende”.

Promuovere la ricerca

Confcooperative rilancia l’impegno e sottolinea come l’innovazione, la ricerca e l’applicazione dei risultati sia la risposta migliore a sostegno dell’agricoltura. “Lo abbiamo già fatto incontrando oltre 35 europarlamentari a Bruxelles la scorsa settimana, ma lo chiediamo qui da Berlino alla Commissione Europea “, rimarca il presidente dí Confcooperative,
“di promuovere la ricerca, finanziare l’adozione di tecnologie digitali; rafforzare l’IPM attraverso formazione e incentivi per gli agricoltori; mantenere un approccio scientifico e soprattutto”, conclude Gardini ad Agricoltura 2030: cooperare per crescere,
“proteggere il mercato UE da importazioni con standard inferiori, allineando gli accordi commerciali ai principi del Farm to Fork”.

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