Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha affermato che l’Ucraina è pronta a porre fine alla “fase calda” della guerra e si è detto pronto a sedersi al tavolo delle trattative con il presidente russo Vladimir Putin. “Anche la conversazione con Putin è un compromesso”, ha detto. Ma “Se questa è l’unica soluzione in cui possiamo portare la pace ai cittadini ucraini senza perdere persone, allora sicuramente opteremo per questa soluzione”, ha detto ieri al giornalista britannico Piers Morgan in un’intervista. Zelensky ha poi ribadito che Kiev non è disposta a riconoscere alcun territorio ucraino occupato come territorio russo, e che il processo di negoziazione dovrebbe includere Ucraina, Stati Uniti, Unione Europea e Russia.
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha dichiarato che sta avendo colloqui “molto costruttivi” con l’Ucraina e la Russia per porre fine al conflitto e ha sottolineato che non si può permettere che la “carneficina” in atto continui. Lo ha detto durante la conferenza stampa congiunta con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. “Si sta verificando una carneficina assoluta nelle splendide terre agricole dell’Ucraina e dobbiamo fermarla. Non possiamo permettere che continui. È una tragedia umana e lavoreremo duramente per fermarla”, ha detto Trump.
Le condizioni di Mosca
Da parte sua il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov ha affermato che Volodymyr Zelensky è “di fatto” un presidente illegittimo dell’Ucraina, “ma nonostante questo, la parte russa rimane aperta ai negoziati” con lui. Interpellato in conferenza stampa sulle affermazioni del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, Peskov ha risposto: “I contatti stanno venendo portati avanti a livello di determinati dipartimenti e si sono intensificati di recente, non posso fornire ulteriori dettagli”. I negoziati tuttavia “devono basarsi su qualcosa, altrimenti sono solo parole vuote”, ha aggiunto Peskov, ricordando che lo scorso giugno il leader russo ha proposto iniziative per una risoluzione pacifica della crisi ucraina. Mosca cesserà il fuoco se le autorità di Kiev “abbandoneranno ufficialmente la loro intenzione di aderire alla Nato”; se “abbandoneranno le nuove regioni russe”; se le autorità di Kiev realizzeranno la smilitarizzazione e la “denazificazione”; se l’Ucraina adotterà uno status neutrale, non allineato e non nucleare”. Inoltre, per Mosca sarebbe indifferibile anche la revoca delle sanzioni occidentali.
Morti oltre 45.000 soldati
Nel corso della stessa intervista a Piers Morgan, Zelensky ha reso noto che “sono morte 45.100 persone e abbiamo circa 390.000 casi di persone ferite”. Secondo il leader ucraino, la Russia avrebbe perso circa 350.000 soldati, mentre i feriti sarebbero circa 600.000-700.000.
Tajani “Positivo che Zelensky voglia negoziare con Putin”
Durante un’audizione in commissione Affari esteri ha dichiarato “A Zelensky abbiamo ribadito il nostro impegno al fianco di Kiev: il nostro obiettivo è che il 2025 sia l’anno della pace, purché sia una pace giusta e duratura e non una resa. Abbiamo finalizzato un decimo pacchetto di aiuti e per questo voglio ringraziare nuovamente il parlamento. Anche su questo fronte il segretario di Stato americano Rubio mi ha confermato la ferma intenzione di lavorare insieme per il cessate il fuoco e la pace: lascia ben sperare il fatto che Zelensky sarebbe pronto a negoziati diretti con Putin, è importante che l’Europa sostenga queste prospettive negoziali in maniera attiva e in stretto dialogo con gli Usa. Dobbiamo rimanere uniti e confermare il necessario sostegno all’Ucraina”.