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Canada e Messico rispondono a Trump dichiarando di voler applicare dazi agli Stati Uniti

lunedì, 3 Febbraio 2025
1 minuto di lettura

Canada, Messico e Cina reagiscono ai dazi di Donald Trump annunciando tariffe e segnalando crescenti tensioni economiche tra i principali partner commerciali. La Cina, concorrente diretto degli USA, ha dichiarato di voler ricorrere all’Organizzazione Mondiale del Commercio e di adottare tutte le contromisure necessarie. Trump ha imposto una tariffa del 25% sulle importazioni da Messico e Canada, con l’eccezione dei prodotti cinesi, tassati al 10%. Gli Stati Uniti inizieranno a riscuotere queste tariffe a partire da martedì. Messico, Canada e Cina hanno rappresentato oltre il 40% delle importazioni statunitensi nell’ultimo anno. Come risposta, il primo ministro canadese, Justin Trudeau, ha annunciato una tariffa del 25% sui beni USA, sottolineando che includeranno prodotti di uso quotidiano e incoraggiando i canadesi a preferire prodotti locali. Il Ministero del Commercio cinese ha dichiarato che Pechino prenderà provvedimenti presso l’OMC e ha sollecitato gli Stati Uniti a rivedere la loro strategia. Trump ha giustificato le sue decisioni con la minaccia degli immigrati clandestini e del fentanyl. Messico e Cina sostengono che gli USA dovrebbero affrontare la propria domanda interna di fentanyl. Pechino ha avvertito che le tariffe potrebbero ostacolare la cooperazione internazionale contro il traffico di droga. Cina, Messico e Canada sono tra i principali fornitori di importazioni per gli Stati Uniti. Durante la sua campagna, Trump aveva promesso dazi sui beni provenienti da questi paesi, suggerendo tariffe fino al 20% sulle importazioni e al 60% sui prodotti cinesi. Durante il suo primo mandato, Trump impose dazi su oltre 300 miliardi di dollari di beni cinesi, mantenuti anche dall’amministrazione Biden. Una nuova legge di Pechino consente al governo di imporre tariffe di ritorsione se un altro paese viola il diritto internazionale.

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