Timori ieri per Bergoglio all’interno dell’Aula Paolo VI in Vaticano per l’udienza giubilare: ha rischiato di cadere a causa della rottura di un sostegno del bastone su cui si appoggiava. L’incidente ha chiaramente provocato un attimo di preoccupazione tra i presenti, con il Papa che ha vacillato prima di essere prontamente sorretto da Monsignor Leonardo Sapienza e dal suo aiutante. Nonostante lo spavento, il Santo Padre ha proseguito il cammino. L’udienza è poi proseguita senza ulteriori intoppi, con Francesco che ha preso posto su una sedia a rotelle per portare avanti la sua catechesi.
L’episodio ha inevitabilmente riacceso il dibattito sulle condizioni di salute del Papa, che negli ultimi tempi ha mostrato segni di affaticamento. Già in passato il Pontefice ha dovuto ridurre i suoi impegni a causa di problemi di deambulazione, affidandosi sempre più spesso alla sedia a rotelle per i lunghi spostamenti. Mala sua determinazione nel proseguire l’udienza senza esitazioni ha rassicurato i fedeli, dimostrando ancora una volta la sua volontà di portare avanti la missione pastorale nonostante le difficoltà fisiche.
La catechesi
La sua catechesi, intitolata ‘Sperare è voltarsi’, ha avuto come figura centrale Maria Maddalena, simbolo di conversione e speranza. Il Santo Padre ha sottolineato come il Giubileo rappresenti un nuovo inizio per le persone e per la Terra, un’occasione per ripensare la propria vita alla luce del sogno di Dio. Francesco ha evidenziato come il cambiamento di prospettiva sia un elemento chiave della conversione cristiana. Rifacendosi alla figura di Maria Maddalena, il Pontefice ha ricordato che il Vangelo di Giovanni descrive il suo incontro con Gesù Risorto attraverso ripetuti momenti di svolta e di rinnovamento. Maddalena, prima in lacrime davanti al sepolcro, si volta più volte fino a riconoscere il Maestro, segno di un cammino interiore di trasformazione.
“La misericordia cambia il cuore”, ha affermato il Papa, sottolineando come la conversione non sia un evento singolo, ma un processo continuo che ci invita a guardare il mondo con occhi nuovi. In questo percorso, la speranza diventa un elemento fondamentale, capace di illuminare il futuro anche nei momenti più difficili.
La chiamata alla conversione
Il Pontefice ha quindi invitato i fedeli a porsi delle domande profonde: “Io so voltarmi a guardare le cose diversamente, con uno sguardo nuovo? Ho il desiderio di conversione?”. Il rischio di un io troppo sicuro e orgoglioso può impedire di riconoscere il Signore nelle persone comuni, ha aggiunto, esortando a sviluppare un cuore aperto e disponibile al cambiamento. Un altro punto cruciale della catechesi è stato il concetto che Dio ha riservato un posto unico per ciascuno di noi: “C’è un posto per te, per me, per ciascuno. Nessuno può prenderlo, perché è stato pensato da sempre per noi”, ha affermato Francesco, invitando i fedeli a riflettere sulla propria missione e a non lasciare “vuota la propria sedia”.
Al termine dell’udienza, il Papa Francesco ha rivolto un caloroso saluto ai pellegrini presenti, tra cui le comunità delle diocesi di Capua e Caserta, accompagnate dal loro vescovo Mons. Pietro Lagnese, e ai seminaristi di Bergamo. Ha inoltre rinnovato il suo ringraziamento per l’accoglienza ricevuta durante la sua visita a Caserta nel 2014, incoraggiando tutti a proseguire il cammino di fede e testimonianza cristiana.
Infine, il Pontefice ha concluso con una benedizione speciale, augurando a tutti i presenti e a quanti hanno seguito l’udienza un rinnovato spirito di speranza e di pace.