Il presidente Donald Trump ha ordinato azioni decise contro l’antisemitismo nei campus universitari, inclusa l’espulsione di attivisti pro-Hamas con visti studenteschi. Il decreto di Trump concede alle agenzie federali 60 giorni per identificare le risorse disponibili per combattere l’antisemitismo e deportare attivisti antiebraici che violano la legge. L’ordinanza afferma che gli Stati Uniti useranno tutti i mezzi legali per combattere l’antisemitismo. Trump ha firmato due ordini esecutivi sull’istruzione: uno riduce i fondi alle scuole che insegnano teoria critica della razza o ideologia di genere, l’altro promuove la scelta scolastica. Ha anche istituito una task force per il 250° anniversario dell’indipendenza americana nel 2026. L’ordinanza ripristina la protezione dei monumenti americani per contrastare la violenza criminale. Dopo recenti atti vandalici e attacchi terroristici contro Israele, attivisti pro-Hamas hanno avviato campagne di intimidazione nei campus americani. La Casa Bianca accusa la precedente amministrazione di trascurare l’antisemitismo nei campus. Trump ha nominato Elise Stefanik, sostenitrice di Israele, come ambasciatrice alle Nazioni Unite, criticando i dirigenti universitari per la gestione degli atti contro la religione ebraica. Il tentativo di Trump di tagliare i fondi alle scuole che non combattono l’antisemitismo si inserisce in un periodo di polemiche su un congelamento temporaneo dell’assistenza federale. Un giudice ha sospeso questo congelamento in risposta a una causa di procuratori generali democratici. L’amministrazione Trump ha successivamente revocato il congelamento. Durante il suo primo mandato, il tycoon aveva minacciato di tagliare i fondi alle città che non fermavano le rivolte anti-polizia, ma non ha mai attuato questa minaccia.
