Mass media, esperti di sondaggi, intellettuali, politologi erano tutti convinti che Trump non ce l’avrebbe fatta a superare le inchieste giudiziarie, i processi, l’odio di certi poteri forti, l’endorsement delle star del cinema a favore di Kamala Harris, il mainstream, i grandi giornali e network americani, l’indignazione globale suscitata dall’assalto di Capitol Hill e due attentati. E invece, eccolo a ricoprire il ruolo di 47° Presidente degli Stati Uniti e qualcuno lo aveva intuito da subito. Il libro sulla “rivincita” di Trump, era già pronto nel cassetto dell’ex ministro della Cultura e giornalista, Gennaro Sangiuliano, certo della sua vittoria. “Trump ha rovesciato tutto questo. Piaccia o meno, merita di essere raccontato con dettagli e particolari. La sua vittoria è riuscita a spiazzare un po’ tutti. Ha risvegliato il patriottismo americano”, ha spiegato l’autore del libro “Trump. La rivincita”, presentato a Roma a Palazzo Brancaccio, alla presenza del Presidente del Senato, Ignazio La Russa, al presidente del Gruppo di Forza Italia, Maurizio Gasparri e al giornalista naturalizzato statunitense, Gianni Riotta.
Il segreto della sua vittoria, secondo Sangiuliano, si nasconde nel fatto che Trump è stato in grado di cogliere il senso del suo tempo e i bisogni di quella America profonda, preoccupata dell’immigrazione, della inflazione, dell’incertezza economica, così ben rappresentata dai film di Clint Eastwood, piuttosto che da quelli di Woody Allen, come ha sottolineato Gasparri, mentre il mainstream americano sembra da troppo tempo distante dalla realtà. “Il carro dei vincitori è sempre affollato, ma il carro di Trump l’hanno affollato gli elettori – ha detto La Russa – , sono saliti lecitamente gli elettori, perché la seconda elezione è stata plebiscitaria rispetto alla prima. Vince non solo sui collegi, ma per il quantitativo in assoluto.”.

Ma se il Presidente del Senato si è detto un “trumpiano convinto”, c’è chi qualche riserva la nutre e non prevede tutte rose e fiori, anche per l’Italia. “La presenza di Trump è certamente una presenza che incuriosisce tutti – ha commentato Gasparri ai nostri microfoni -, vedremo se i dati positivi, nei quali io confido, prevarranno sugli interrogativi e sulle incertezze che certamente pure ci sono. Io sono convinto che i giganti della rete non paghino tasse, siano padroni del mondo senza dare un contributo utile sotto il profilo economico e fiscale. La rete oggi è una realtà preziosa e importante, ma non possiamo avere un mondo dove negozi, pensionati, lavoratori e aziende paghino le tasse e questi della rete no. Questo è un tema proprio che farebbe saltare l’economia, che va sì verso il digitale, ma se le tasse restano nell’analogico, per usare una sintesi, chi pagherà gli ospedali, le scuole, i carabinieri, l’asfalto delle strade? Questo tema si pone visto che Trump difende molto questi personaggi”.
Quello che è certo è che le decisioni di Trump influiscono non solo sugli Stati Uniti d’America ma su di noi e sul resto del mondo intero. “La straordinaria rivincita di Donald Trump – ha sottolineato San Gennaro -, su cui nessuno avrebbe scommesso, è una vittoria importante per l’Occidente. Io l’ho definita una ‘rivoluzione conservatrice’ che può sembrare un ossimoro, però Io credo che abbia intercettato il senso comune degli elettori americani, il senso di appartenenza, ma può intercettare anche il senso comune di tutti gli occidentali che non vogliono condannarsi al declino”.
Il libro, ricco di aneddoti e novità meno conosciute, è un vademecum utile a comprendere meglio dove andrà l’America dei prossimi anni e conoscere chi sia davvero Trump. “E’ un libro che va letto sia da chi adora Trump, sia da chi pensa che sia una disgrazia”, ha detto il giornalista Gianni Riotta, che conosce l’America come le sue tasche per averla raccontata mille volte, ricordando anche come il Presidente USA sia riuscita “a dividere in due l’America e abbia anche convinto tutti i repubblicani”.