giovedì, 30 Gennaio, 2025
Esteri

Russia, sottratti milioni alla difesa di Kursk da funzionari corrotti

Francia: entro marzo i caccia Mirage "Voleranno sull'Ucraina". Nato: con i sabotaggi Mosca vuole destabilizzare il Baltico. Armi italiane, la Camera approva la proroga a fine anno

Un’azione legale presentata dall’ufficio del procuratore generale russo ha ordinato al capo della Corporazione per lo sviluppo regionale di Kursk, ai suoi vice e ad alcuni uomini d’affari di rimborsare più di 3,2 miliardi di rubli (32,7 milioni di dollari) che erano stati stanziati per la difesa della regione, invasa dall’Ucraina lo scorso anno, ma che sono stati invece rubati da funzionari corrotti. Il capo del fondo di sviluppo regionale e due dei suoi vice “hanno usato la loro posizione ufficiale per scopi personali…(e) per il loro arricchimento illegale attraverso l’appropriazione indebita di fondi di bilancio destinati alla protezione e al rafforzamento delle capacità di difesa del Paese contro le invasioni nemiche”. Il trio è stato mandato in detenzione preventiva con l’accusa di corruzione e rischiano fino a 10 anni di carcere. Nei due anni precedenti all’attacco ucraino, il governatore di Kursk aveva ripetutamente dichiarato al pubblico che la Russia aveva potenziato le sue fortificazioni lungo le 150 miglia (240 km) di confine della regione con l’Ucraina. “In questo momento il rischio di un’invasione armata del territorio della regione di Kursk da parte dell’Ucraina non è elevato”, aveva assicurato Roman Starovoit ai residenti nel novembre 2022. L’azione legale sostiene che i funzionari hanno invece impiegato quel denaro per stipulare contratti con società controllate da diversi uomini d’affari che hanno creato “l’apparenza di eseguire lavori per la costruzione di strutture protettive e hanno messo in atto un falso schema di spese”.

Sventato piano russo per uccidere il ceo di Rheinmetall

Per la prima volta un alto funzionario della Nato ha “confermato l’esistenza di un piano russo per uccidere Armin Papperger, il ceo del produttore tedesco di armi Rheinmetall”. Il complotto, che era stato ampiamente riportato dai media mondiali nel luglio 2024, è stato sventato dall’intelligence statunitense e tedesca e faceva parte di una serie di piani russi per assassinare dirigenti dell’industria della difesa in tutta Europa. Secondo quanto dichiarato martedì mattina a una riunione della commissione del Parlamento europeo sulla guerra ibrida dal vice segretario generale della NATO per l’innovazione, James Appathurai,”negli ultimi due anni abbiamo assistito a episodi di sabotaggio in tutti i Paesi della NATO, e mi riferisco a deragliamenti di treni, incendi dolosi, attacchi alle proprietà di politici, complotti per assassinare leader dell’industria, come pubblicamente il capo della Rheinmetall, ma anche altri complotti”.

Sabotaggi nel Baltico

Il vice Segretario della Nato Appathurai ha inoltre dichiarato che “La Russia non si limiterà all’Ucraina: Mosca continuerà a destabilizzare i nostri Paesi e dovremmo farci i conti. Abbiamo a che fare con un nuovo danno nei cavi del Baltico: assistiamo a uno schema ricorrente e permanente di sabotaggi ai danni di stati Nato per destabilizzare la regione. Rutte non ama parlare di minaccia ibrida perchè trova sia un termine vago, preferiamo parlare di attacchi per destabilizzare”.

Zelensky incontra Macron

A margine delle commemorazioni della liberazione del campo di Auschwitz-Birkenau ieri il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha incontrato Emmanuel Macron per discutere di un possibile aumento degli aiuti a Kiev. In un messaggio sul suo account Telegram Zelensky ha scritto: “è stata prestata particolare attenzione alla cooperazione in materia di sicurezza e ai possibili formati per le garanzie di sicurezza per l’Ucraina e l’intera Europa”. L’Ucraina conta “sul sostegno della Francia” nei suoi negoziati per l’adesione all’Ue, ha detto Zelensky. Il 13 gennaio, Volodymyr Zelensky aveva annunciato di aver discusso con Macron il possibile “dispiegamento di contingenti militari stranieri” in Ucraina, un’idea ventilata negli ultimi mesi dagli alleati di Kiev, ma finora mai confermata. Ieri invece il ministro degli Esteri francese Jean-Noel Barrot ha confermato che l’Ucraina riceverà i caccia Mirage 2000-5 entro la fine del primo trimestre del 2025: “presto i Mirage francesi voleranno sull’Ucraina”, ha detto il ministro.

Armi italiane all’Ucraina

Anche in Italia la Camera ha approvato in via definitiva il decreto legge Ucraina, che autorizza la proroga al 31 dicembre 2025 dell’invio di armi a Kiev. Il provvedimento, già approvato dal Senato, è passato con 192 voti a favore e 41 contrari. Le opposizioni si sono divise con Pd, Iv e Azione che hanno votato a favore, M5s e Avs contro.

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