“La decisione unanime di oggi di estendere le sanzioni dell’Ue contro la Russia è fondamentale. Una maggiore pressione rimane essenziale finché la Russia continuerà la sua brutale guerra di aggressione contro l’Ucraina”. Così ha scritto sui social il presidente del Consiglio Europeo Antonio Costa, dopo l’approvazione dell’Unione Europea di prorogare le sanzioni contro l’economia russa. Poco prima della cerimonia per il Giorno della Memoria, ad Auschwitz, Antonio Costa ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, assicurandogli “il fermo sostegno dell’Ue” e incoraggiarlo “a continuare a lavorare sull’adesione dell’Ucraina all’Ue. I progressi compiuti finora dall’Ucraina sono stati notevoli. L’Ue sarà al fianco dell’Ucraina per tutto il tempo necessario”, ha scritto Costa su X, aggiungendo: “la decisione odierna sulle sanzioni contro la Russia ne è un esempio”.
Ungheria: dall’Ue garanzie
L’Ungheria era la grande incognita per la decisione Ue, specialmente in rapporto alla situazione energetica dopo che i rubinetti del gas russo si sono chiusi. Ma dopo aver richiesto garanzie all’Europa sulla questione, ha fatto cadere il suo veto. “La Commissione europea si è impegnata a proteggere gli oleodotti e i gasdotti che conducono agli Stati membri dell’Ue”ha spiegato il ministro degli Esteri ungherese, Péter Szijjártó.“Inoltre, la Commissione europea sta cercando rassicurazioni dall’Ucraina per garantire la fornitura di petrolio all’Ue”. L’esecutivo Ue ha infatti confermato che “la Commissione si rivolgerà all’Ucraina per chiedere garanzie sul mantenimento dei trasferimenti degli oleodotti verso l’Ue” ed è “pronta ad associare l’Ungheria al processo (insieme alla Slovacchia)”.
30 milioni di euro per la Transnistria
Inoltre l’Unione Europea fornirà 30 milioni di euro per l’acquisto e il trasporto di gas naturale alla regione separatista filorussa della Transnistria, dove decine di migliaia di persone sono senza riscaldamento dal 1° gennaio, quando la russa Gazprom ha sospeso le esportazioni di gas verso la regione, citando un debito moldavo non pagato di 709 milioni di dollari che Chisinau non riconosce come valido. Il primo ministro moldavo Dorin Receanha chiarito che la Moldavia ha approvato il trasferimento di altri 3 milioni di metri cubi di gas alla Transnistria e ha confermato che la società ungherese MOL intende firmare un contratto con Moldovagaz per la fornitura di gas alla Transnistria.
Mark Rutte (Nato): 2% del pil in difesa non basta
“Sappiamo che l’obiettivo del 2%, fissato ormai un decennio fa, non sarà sufficiente per affrontare le sfide di domani. Dobbiamo spendere di più nella nostra difesa”, ha detto il segretario generale della Nato Mark Rutte nel corso di una conferenza stampa con il premier portoghese Luis Montenegro. “Do il benvenuto all’aumento della spesa deciso dal Portogallo ma il target del 2% non è più sufficiente: la minaccia della Russia sembra lontana ma credetemi non lo è” La Russia, ha spiegato Rutte, “sta cercando di destabilizzare i nostri paesi e sta mettendo a dura prova la resilienza delle nostre società con atti che vanno dai tentativi di omicidio agli attacchi informatici ai sabotaggi. Proprio ieri, abbiamo assistito a un altro incidente nel Mar Baltico con l’interruzione di un cavo che collega Lettonia e Svezia”. Anche se “La NATO è forte oggi”, ha detto Rutte, per mantenerla forte “dobbiamo continuare ad adattarci e a garantire la nostra sicurezza in futuro. Dobbiamo anche aumentare i nostri sforzi ora. Ciò significa anche che dobbiamo spendere di più per la nostra difesa”, ha concluso.
Distrutti droni russi, feriti in Ucraina
Sul campo, l’Aeronautica militare dell’Ucraina ha colpito magazzini per lo stoccaggio dei droni d’attacco nella regione di Oryol, nella Federazione Russa. Secondo quanto annuncia lo stato maggiore ucraino ora la Russia ora ha 200 droni shahed di fabbricazione iraniana in meno. Le forze aeree di Kiev hanno inoltre colpito una raffineria petrolifera russa della compagnia Ryazan, usata per rifornire le forze armate. Da parte loro le forze russe hanno ripreso il centro abitato di Nikolaevo-Daryino nella regione di Kursk, dove dall’agosto scorso sono presenti truppe d’invasione ucraine. Inoltre cinque uomini sono rimasti feriti in seguito a un attacco di artiglieria russa a Nikopol, nell’oblast di Dnipropetrovsk. L’attacco, ha riferito il governatore Serhii Lysak, ha causato un incendio e ha danneggiato un impianto industriale.