lunedì, 27 Gennaio, 2025
Esteri

Tajani: “Non siamo nemici di nessuno ma costruttori di pace”

Salvini: "L'Italia sarà al tavolo della pace". Ieri la presidente moldava Sandu a Kiev per parlare di energia e sicurezza

“Noi non siamo nemici di nessuno, siamo costruttori di pace. Non significa essere nemici della Russia se si dice che la Russia deve rispettare il diritto internazionale. Noi non siamo in guerra con la Russia, ma difendiamo il diritto dell’Ucraina ad essere uno Stato indipendente”. Così il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani a margine di un evento di Fi a Milano commentando le parole del ministro russo Lavrov che aveva definito l’Italia una potenza ostile e che per questo non poteva avere un ruolo nel processo di pace per l’Ucraina. “Avremo tutti quanti come Ue un ruolo nella costruzione della pace, insieme agli Usa sosterremo le politiche che portano a raggiungere l’obiettivo di una pace giusta, quindi non una sconfitta ucraina”. Anche Matteo Salvini a una manifestazione sulla sicurezza a Roma ha commentato: ”Se ci sarà un tavolo” per la pace in Ucraina , l’Italia sarà presente , con tutto rispetto per le idee di tutti”.

Zelensky, “servono garanzie concrete”

In un’intervista rilasciata a Cecilia Sala per Il Foglio, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha espresso apprezzamento per l’ultimo messaggio rivolto a Vladimir Putin dal presidente americano Donald Trump, secondo cui le cose potrebbero andare peggio se Mosca non metterà fine alla guerra: “Quando Trump dice ‘peggio’, intende peggio per la Russia”, ha commentato Zelensky. Tuttavia, Zelensky ha manifestato dubbi sulla concretezza del piano di pace di Trump: “Penso che non abbia chiari i dettagli”, ha detto, ribadendo che la fine della guerra in larga parte “dipende da noi ucraini e dalle garanzie di sicurezza”. Per questo la priorità rimane l’adesione alla Nato, ha ribadito il presidente ucraino. Un’alleanza incompleta non offrirebbe sicurezza sufficiente contro un “serial killer in giardino. Abbiamo scoperto a nostre spese quanto sia pericoloso scambiare qualcosa di reale, come le armi nucleari, con parole scritte sull’acqua,” ha detto, riferendosi al Memorandum di Budapest del 1994, in cui l’Ucraina cedette le proprie armi atomiche in cambio di garanzie di sicurezza da parte di Stati Uniti, Russia e Regno Unito, che si sono rivelate inefficaci. “Non cederemo più nulla senza avere in cambio una seria assicurazione di pace”. Sulla possibilità di soluzioni alternative, ha chiarito: “Se non ci sono gli americani, gli europei non si prenderanno la responsabilità di fermare i russi”. Infine, Zelensky ha commentato la relazione tra la premier italiana Giorgia Meloni e Donald Trump: “È una buona notizia per l’Italia, forse con questo canale di dialogo privilegiato lei potrà essere utile all’Europa, io spero che potrà esserlo anche all’Ucraina”.

La presidente moldava a Kiev

La Presidentessa moldava Maia Sandu è arrivata sabato a Kiev per un colloquio con il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in un contesto di tensioni energetiche in Transnistria, regione separatista filo-russa che si trova tra i due Paesi, a causa della scadenza del contratto tra Kiev e Mosca che consentiva il transito del gas russo. “Discuteremo di sicurezza, acqua ed energia”, ha spiegato Sandu su X. La Transnistria, che è fuori dal controllo delle autorità centrali, è stata rifornita gratuitamente dal gigante russo Gazprom per sostenere i separatisti, ma il gas passava attraverso un gasdotto che attraversava l’Ucraina. Il resto della Moldavia è stato per il momento risparmiato dai blackout grazie alle importazioni di elettricità e gas dalla Romania. Il primo ministro moldavo Dorin Recean ha accusato mercoledì Mosca di voler “creare instabilità in Moldavia”, in un’intervista all’AFP, e che la crisi troverebbe una soluzione duratura solo se le truppe russe di stanza in Transnistria venissero ritirate. Il Presidente ucraino ha offerto alla sua omologa Sandu di inviare carbone “gratuitamente” alla Transnistria per aiutarla a far fronte ai problemi energetici causati dal blocco di Kiev al gas destinato all’Europa. “Abbiamo carbone che possiamo effettivamente fornire alla Moldavia, possiamo fornire a Tiraspol. Se vogliono davvero che la gente abbia elettricità”, ha detto Zelensky. “Se diamo loro carbone, siamo pronti a parlare di un prezzo basso, persino gratuito”

Slovacchia: in piazza contro Fico ‘amico di Putin’

Decina di migliaia di persone sono scesi in piazza ieri sera a Bratislava e in altre 20 città della Slovacchia per protestare contro il governo del premier nazionalista Robert Fico, accusato di avere legami sempre più stretti con la Russia e sempre più conflittuali con l’Unione europea. Si tratta di un momento culminante di un’onda di protesta che dura da settimane e che ha indotto il premier a evocare un “tentativo di colpo di stato” alludendo a una operazione “orchestrata dall’estero”. Una ricostruzione che l’opposizione ha bollato come “storia inventata”, reclamando il diritto a “manifestare pacificamente” e rovesciando l’accusa su Fico: la vera minaccia, sostengono i leader dell’opposizione, è “l’interferenza dell’amico di Fico, Putin”. Una mozione di sfiducia contro il governo slovacco è stata abbandonata questa settimana dopo che i parlamentari dell’opposizione hanno abbandonato l’aula. Fico, considerato alleato del Cremlino all’interno dell’Ue al pari dell’Ungheria di Viktor Orban, a dicembre si è recato a Mosca per incontrare Putin, criticando la decisione di Kiev di chiudere i rubinetti delgas russo verso l’Europa.

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