Il ministro dell’Ambiente, Pichetto Fratin, è tornato a parlare di nucleare al Simposio internazione Eu-Italy Energy Days, organizzato dal Politecnico di Torino. “Non penso” possano esserci resistenze o slittamenti, ha detto il ministro, annunciando il Ddl sul nucleare in Consiglio dei Ministri entro un paio di settimane. “Gli incentivi non centrano niente mancano ancora gli strumenti poi nel momento opportuno tra secondo le previsioni delle persone che stanno ora al dibattito tra quattro-cinque anni, quelli da fissione, tra dieci-quindi anni per quelli da fusione, dovrà essere fatta la valutazione sulla convenienza, se compatibile il costo, se è sicuro se è compatibile il prezzo finale dell’energia. Se non è compatibile si andrà con la dinamo della bicicletta”.
Piemonte capofila della produzione
Il Piemonte, ha aggiunto il ministro, “può essere capofila della produzione” nel nucleare, “perché a fianco di tutto questo c’è un nuovo filone produttivo in cui siamo leader come italiani, abbiamo già commesse miliardarie. Vorrei ricordare che sul fronte nucleare noi guidiamo Iter che è il più grande centro di ricerca per la fusione. Noi con Ansaldo nucleare abbiamo una conoscenza e lavoriamo già con altri paesi sui reattori. A Torino ha base newcleo, che fanno reattori di quarta generazione. Se nasce qui con l’esperienza che c’è nel maneggiare le tecnologie, con il Politecnico che c’è credo ci siano tutte le condizioni se i più giovani sono abili ci siano delle opportunità produttive importanti. È come è avvenuto con lo spazio quando venti anni fa con Alenia Spazio abbiamo fatto partire a livello piemontese quel nucleo per fare i piccoli satelliti, la regione ci mise 1 milione di euro però adesso nello spazio a Torino sono occupate 10 mila persone”.
Costi dell’energia
“È chiaro che se si abbassa il prezzo del petrolio noi che siamo consumatori non può che farci piacere”, ha spiegato il capo del dicastero dell’Ambiente, riferendosi alla richiesta a Riad e all’Opec di abbassare i prezzi del greggio fatta dal presidente Donald Trump. Sui dazi invece “Trump fa gli interessi degli Stati Uniti, c’è un cambio di modalità e di passo rispetto al rapporto che c’era prima però poi le cose vanno viste concretamente, non giudico solo sulle dichiarazioni. Chi ha detto ‘oddio gli Usa escono dall’accordo di Parigi’ si dimenticano che gli Stati Uniti erano già usciti una volta e nonostante quello nessuno se n’è ricordato”.
Il settore energetico
Infine, il ministro si è soffermato sulla “necessità di dare strutturazione al settore energetico per mantenere la competitività industriale”. E quindi anche sulla proposta di rinnovo del price cap sul gas. “Sto chiedendo non tanto di mettere un numero, quanto una posizione dell’Unione europea che sia pronta ad intervenire per sospendere la quotazione.” “Serve attivare subito le aste di stoccaggio, che comunque saranno a prezzi maggiorati del 70% rispetto all’anno precedente”.