Ieri due funzionari israeliani coinvolti nei colloqui, citati dall’ Associated Press hanno detto che Hamas ha accettato la bozza di accordo per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e il rilascio di decine di ostaggi. Ma la notizia non è ancora ufficialmente confermata: ieri sera il ministro degli esteri del Qatar, paese mediatore, ha confermato che i colloqui per una tregua a Gaza sono “alle fasi finali” e che un’intesa è possibile “molto presto”, ma ha messo in guardia dal creare aspettative troppo elevate. “Crediamo che il Qatar sia stato in grado, attraverso i negoziati e tramite i nostri partner in Egitto e negli Stati Uniti, di ridurre al minimo molti dei disaccordi tra entrambe le parti. Crediamo di essere in una fase finale, ma ovviamente finché non ci sarà un annuncio, non dovremmo essere troppo eccitati per quello che sta succedendo in questo momento. Ma certamente siamo fiduciosi”.
Hamas rivuole il corpo di Yahya Sinwar
In una dichiarazione di Hamas ad Al Jazeera si legge: “Abbiamo confermato che stiamo affrontando gli sforzi e gli sviluppi in corso a Doha per raggiungere un cessate il fuoco a Gaza in modo positivo”. Hamas tuttavia vorrebbe che Israele restituisse il corpo del suo storico leader Yahya Sinwar, richiesta alla quale Tel Aviv sarebbe nettamente contraria, secondo The Times of Israel che cita un funzionario dello Stato ebraico: “Non accadrà. Punto”.
Veto israeliano sulla liberazione di Barghouti
Secondo Haaretz, Israele mantiene il veto al rilascio di dieci detenuti tra cui Marwan Barghouti, capo del braccio armato di Fatah, Ahmad Saadat, capo del fronte popolare per la liberazione della Palestina. Per evitare una crisi nei negoziati, le parti hanno concordato che il rilascio dei detenuti sarà discusso dopo il completamento della prima fase dell’accordo. Secondo le fonti, gli Stati Uniti stanno facendo pressione su entrambe le parti per raggiungere un accordo e si sono impegnati a garantire l’attuazione di tutte le fasi dell’accordo.
Netanyahu incontra Smotrich
Intanto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha incontrato il ministro delle Finanze ed esponente di estrema destra Bezalel Smotrich e, secondo i giornali israeliani, starebbe cercando di convincere Smotrich a non dimettersi dal governo in caso di accordo. In mattinata il ministro della sicurezza nazionale di estrema Destra israeliano Itamar Ben-Gvir ha esortato Smotrich a dimettersi insieme a lui se Israele accettasse l’accordo. Entrambi non hanno usato mezzi termini parlando di “catastrofe” se l’accordo dovesse essere stipulato.
Biden e Trump confermano
“Siamo molto vicini a farcela. Devono farlo. Se non lo fanno, ci saranno un sacco di guai là fuori – un sacco di guai come non hanno mai visto prima. Ce la faranno”. Così il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump, durante un’intervista con la rete Newsmax, sullo stato delle trattative tra Israele e Hamas. Il presidente americano Joe Biden, affermando che la sua amministrazione sta lavorando “con urgenza per concludere questo accordo”, ha dichiarato: “Siamo sul punto di vedere finalmente realizzata una proposta che avevo presentato dettagliatamente diversi mesi fa”.
Blinken contestato a Washington
Il Segretario di Stato americano Antony Blinken ha parlato all’Atlantic Council di un piano per delineare come Gaza verrebbe gestita senza Hamas al comando. Il piano si basa sull’istituzione di un meccanismo di governo che prevede il coinvolgimento della Comunità internazionale e dei paesi arabi, che potrebbero anche inviare truppe a Gaza per stabilizzare la situazione della sicurezza e fornire aiuti umanitari. Mentre parlava alcuni attivisti hanno contestato Blinken accusandolo di essere un “criminale di guerra” per il “genocidio a Gaza”. “Rispetto la vostra opinione, voi rispettate la mia”, ha risposto Blinken, mentre gli autori delle proteste venivano portati fuori dall’aula.