mercoledì, 15 Gennaio, 2025
Attualità

Flussi migratori in Ue: -38% nel 2024, minimo storico dal 2021

239.000 attraversamenti irregolari registrati, crollo del 59% sulla rotta del Mediterraneo centrale e del 78% nei Balcani occidentali. Meloni: “Risultato dell’azione decisa dell’Italia”

Nuovi dati preliminari di Frontex comunicati nella giornata di ieri hanno rilevato un calo significativo del 38% negli attraversamenti irregolari delle frontiere verso l’Ue nel 2024, raggiungendo il livello più basso dal 2021, quando la migrazione era ancora influenzata dalla pandemia di Covid. Si tratta di un calo che, nonostante la persistente pressione migratoria, è attribuibile a un’intensificazione della cooperazione tra Ue e partner contro le reti di trafficanti, che ha ridotto significativamente gli attraversamenti alle frontiere esterne dell’Europa, con poco più di 239.000 rilevamenti registrati lo scorso anno. La riduzione totale è stata principalmente determinata da un calo del 59% degli arrivi attraverso la rotta del Mediterraneo centrale e da un calo del 78% delle rilevazioni sulla rotta dei Balcani occidentali. Ma non tutte le rotte hanno visto gli stessi trend: quella per il Mediterraneo centrale ha registrato una diminuzione del 59% a causa di minori partenze da Tunisia e Libia, con circa 67.000 attraversamenti. La rotta dei Balcani occidentali ha subito un brusco calo del 78%, frutto degli sforzi dei paesi della regione per limitare il flusso migratorio.

Controtendenza

In controtendenza, secondo l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera la rotta del Mediterraneo orientale ha visto un aumento del 14% degli attraversamenti, raggiungendo 69.400 casi, grazie ai nuovi corridoi dalla Libia orientale e alla presenza di migranti provenienti da Siria, Afghanistan ed Egitto. Le Isole Canarie, lungo la rotta dell’Africa occidentale, hanno registrato un incremento del 18% con quasi 47.000 arrivi, il dato più alto dal 2009, in gran parte dovuto alle partenze dalla Mauritania. Lungo i confini orientali, i rilevamenti sono triplicati, in particolare sui confini con Ucraina e Bielorussia. Anche nel Canale della Manica è stato segnalato un lieve incremento dei tentativi di attraversamento verso il Regno Unito, con un aumento del 9% rispetto al 2023.Dal punto di vista demografico, la percentuale di donne tra i migranti individuati è rimasta stabile al 10%, con il 62% delle donne arrivate tramite la rotta del Mediterraneo orientale, riflettendo i pericoli di altri percorsi. La quota di minori è aumentata, passando dal 13% al 16%.

Sfide uniche

Hans Leijtens, direttore esecutivo Frontex

Il Direttore esecutivo di Frontex, Hans Leijtens, ha commentato: “Ogni anno affrontiamo sfide uniche ai nostri confini che richiedono vigilanza e adattabilità costanti. Mentre il 2024 ha visto una significativa riduzione degli attraversamenti irregolari, ha anche evidenziato rischi emergenti e dinamiche mutevoli. Frontex e le autorità di frontiera in tutta Europa devono rimanere pronte per affrontare queste sfide in evoluzione”. Nonostante i progressi, le sfide permangono. Le reti di trafficanti continuano ad adattarsi, con un aumento della violenza lungo la rotta dei Balcani occidentali. La crescente instabilità in aree come il Sahel continua a spingere la migrazione verso l’Europa. Le traversate via mare, spesso orchestrate da reti criminali, restano estremamente pericolose. Secondo l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, circa 2.300 persone hanno perso la vita in mare nel 2024, sottolineando il tragico costo umano di queste rotte pericolose.

Parla Meloni

I dati forniti da Frontex hanno di fatto dato ragione alla politica del governo e difatti ieri il Premier Giorgia Meloni ha parlato di un cambio di passo, riferendosi all’inversione di tendenza che è stato impresso nell’esecutivo dei flussi migratori. Per il Primo Ministro il calo è dovuto principalmente alla drastica diminuzione degli attraversamenti sulla rotta del Mediterraneo centrale, favorita dalla riduzione delle partenze da Tunisia e Libia: “Questo risultato è senza dubbio frutto dell’azione decisa dell’Italia”.

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