mercoledì, 15 Gennaio, 2025
Esteri

Gli Stati Uniti annunciano una nuova stretta sulle esportazioni di chip AI

Gli Stati Uniti hanno introdotto nuove restrizioni sull’esportazione di chip avanzati per l’intelligenza artificiale in oltre 120 paesi, con l’obiettivo di mantenere il loro predominio tecnologico e impedire a rivali come Cina, Russia e Iran di accedere a queste risorse. Annunciate alla fine dell’amministrazione Biden, queste misure rafforzano la posizione dominante degli USA, limitando l’accesso internazionale ai chip avanzati. Questo segna il culmine di un’iniziativa durata quattro anni per contenere i progressi militari cinesi e controllare lo sviluppo dell’AI. La nuova amministrazione Trump seguirà una linea simile. Le norme, che entreranno in vigore tra 120 giorni, impongono rigidi criteri di licenza, con esenzioni per 18 nazioni alleate, tra cui Giappone e Regno Unito. Le nazioni non alleate possono importare fino a 50.000 chip, mentre non vi sono limiti per quelle alleate. I paesi sono suddivisi in tre categorie con condizioni di esportazione variabili. Le aziende devono rispettare severe norme di sicurezza e diritti umani, con la possibilità per i fornitori cloud di richiedere permessi per data center globali. I chip per videogiochi e i modelli AI a bassa capacità non sono soggetti a restrizioni. Nvidia ha criticato le nuove regole, prevedendo un impatto negativo sull’innovazione statunitense. Le sue azioni sono scese del 4,7%, anche a causa di problemi con i suoi chip AI Blackwell. Anche le azioni di AMD e Intel hanno subito cali, così come i principali fornitori cloud. La Casa Bianca ha dichiarato che i sistemi AI, se utilizzati impropriamente, possono aumentare i rischi per la sicurezza nazionale, favorendo lo sviluppo di armi di distruzione di massa e violazioni dei diritti umani. La Cina ha criticato queste misure, definendole una violazione delle regole commerciali e sostenendo che ostacolano il commercio e l’innovazione globale.

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