giovedì, 9 Gennaio, 2025
Esteri

Onu: oltre 12 mila civili uccisi dall’inizio della guerra in Ucraina

Kiev: colpito in Russia il deposito di carburante dell'aviazione con "armi Made in Ukraine". Aiuti, domani il vertice a Ramstein. Polonia: forse l'ultimo in questo formato

Più di 12.300 civili sono stati uccisi da quando la Russia ha invaso l’Ucraina quasi tre anni fa. Lo ha reso noto mercoledì durante una riunione a Ginevra, il vice Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Nada Al-Nashif, sottolineando un aumento delle vittime negli ultimi mesi, da quando “le forze armate russe hanno intensificato le loro operazioni per conquistare ulteriore territorio nell’Ucraina orientale, con un grave impatto sui civili nelle aree in prima linea, in particolare nelle regioni di Donetsk, Kherson e Zaporizhzhia”. Poi, riferendosi all’uso da parte della Russia di bombe guidate altamente distruttive o di bombe plananti nelle aree residenziali, ha aggiunto: “Siamo profondamente preoccupati per l’impatto sui civili dell’aumento dell’uso dei droni e dell’uso di nuove armi”.

Aumentano le esecuzioni sommarie di ucraini

Le Nazioni Unite hanno anche espresso allarme per la recente impennata di presunte esecuzioni di prigionieri di guerra ucraini, affermando di aver verificato 68 casi dall’inizio della guerra. “Chiedo alle autorità russe di fermare le esecuzioni sommarie “che “costituiscono un crimine di guerra”, ha dichiarato Nada Al-Nashif, che si è detta “profondamente preoccupata per il significativo aumento di accuse credibili di esecuzioni di personale militare ucraino catturato dalle forze armate russe”. Oltre ai 68 prigionieri militari, l’Ohchr ha infatti verificato l’esecuzione sommaria di 170 civili nelle aree controllate dalle forze armate russe.

Scandalo diserzioni, arrestato comandante ucraino

Gli investigatori ucraini hanno annunciato mercoledì l’arresto di un comandante della brigata “Anna di Kiev”, in parte addestrata dalla Francia e indagata dall’Ufficio investigativo ucraino (SBI) per un caso legato all’abuso di potere e alle diserzioni. L’ufficiale è accusato non solo di aver disertato, ma aver “anche incitato i suoi uomini a farlo”, e di “non aver rispettato l’ordine di trasferire la compagnia alla subordinazione operativa di un’altra unità”, spiega l’SBI sul suo sito web. Questa accusa fa eco a quelle mosse dal noto giornalista ucraino Yuri Butusov, secondo cui quasi 1.700 soldati avevano disertato prima ancora che la loro unità fosse schierata al fronte, alcune già durante l’addestramento in Francia, come ammesso da un funzionario del quartier generale dell’esercito francese lunedì all’agenzia France-Presse.

Kiev: deposito di carburante colpito con armi a lungo raggio “Made in Ukraine”

L’Ucraina ha impiegato “capacità a lungo raggio”, nell’attacco al deposito di petrolio Kristal. Lo ha scritto su X il consigliere presidenziale Oleksandr Kamyshin usando l’hashtag #MadeInUkraine per segnalare che le armi utilizzate non sono state fornite dall’Occidente. Il deposito avrebbe fornito carburante all’aeroporto militare “Engels-2”; perciò l’attacco “crea seri problemi logistici all’aviazione strategica degli occupanti russi e riduce significativamente la loro capacità di colpire città ucraine pacifiche e oggetti civili”, spiegano le forze armate in una nota sui social.

Polonia: la riunione a Ramstein forse l’ultima in questo formato

Oggi si terrà una riunione internazionale a Ramstein del Gruppo di Contatto per l’Ucraina, che si è riunito regolarmente nei quasi tre anni trascorsi dall’inizio della guerra, a cui partecipano i 32 membri Nato e altri 23 paesi. Questo incontro “potrebbe essere l’ultimo incontro di questo tipo, perché la nuova amministrazione Usa probabilmente proporrà una forma diversa di queste attività”, ha dichiarato ieri il vice primo ministro polacco Władysław Kosiniak-Kamysz in una conferenza stampa. “Ho invitato i ministri della Difesa di Germania, Francia, Regno Unito e Italia per lunedì della prossima settimana e con la partecipazione telematica del ministro della Difesa ucraino Rustem Umerov, quindi lunedì un incontro molto importante dei cinque grandi, parleremo anche di questi cambiamenti che stanno avvenendo oltreoceano, ovvero il giuramento del presidente Trump”, ha aggiunto il vice primo ministro polacco.

La Finlandia organizzerà un vertice sulla sicurezza del Mar Baltico

La Finlandia organizzerà martedì 14 gennaio a Helsinki un vertice dei Paesi Nato che si affacciano sul Mar Baltico per discutere del presunto sabotaggio il 25 dicembre di diversi cavi sottomarini di telecomunicazione tra la Finlandia e l’Estonia da parte della petroliera Eagle S, sospettata di appartenere alla flotta ombra russa. “Le discussioni si concentreranno sul rafforzamento della presenza della Nato nel Mar Baltico e sulla risposta alla minaccia rappresentata dalla flotta ombra russa”, oltre che sulle “misure necessarie per garantire la sicurezza delle infrastrutture critiche sottomarine”, si legge in un comunicato dell’ufficio del presidente finlandese Alexander Stubb. Il capo dell’Alleanza Atlantica, Mark Rutte, e i leader di Danimarca, Germania, Lettonia, Lituania, Polonia e Svezia, nonché il vicepresidente esecutivo della Commissione europea, Henna Virkkunen, sono stati invitati.

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