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Gli affitti brevi generano un impatto economico sull’economia italiana di 7,9 miliardi di euro

mercoledì, 8 Gennaio 2025
1 minuto di lettura

Gli affitti brevi in Italia hanno prodotto un impatto economico di 7,9 miliardi di euro nel 2023. Si tratta, nello specifico, di contratti di locazione a uso abitativo di durata non superiore a 30 giorni, destinati prevalentemente ai turisti. Secondo i dati analizzati dall’Osservatorio del mercato immobiliare (Omi), le città con il ricavo annuo pro-capite più alto da affitti brevi sono Venezia (26.250 euro), Firenze (23.067 euro) e Roma (19.530 euro). L’offerta di alloggi gioca un ruolo chiave: Roma conta 24.774 alloggi, Milano 23.696, mentre Venezia ne ha 6.880. Il numero medio di notti locate varia, con un massimo di 105 notti a Venezia e un minimo di 64 notti a Milano.
Dal punto di vista delle entrate complessive, Roma è in testa con 483,8 milioni di euro, seguita da Milano (274,5 milioni), Firenze (261,1 milioni) e Venezia (180,6 milioni). Anche Napoli, Palermo e Bologna registrano entrate significative, rispettivamente con 66,2 milioni, 50,8 milioni e 48,2 milioni di euro.

I numeri

L’Omi ha esaminato otto città turistiche italiane: Bari, Bologna, Firenze, Milano, Napoli, Palermo e Roma. I prezzi medi per notte vedono Venezia al primo posto con 250 euro, seguita da Firenze con 233 euro e Roma con 217 euro. La tendenza dimostra come le città più turistiche abbiano una maggiore domanda e conseguenti tariffe più elevate. L’analisi evidenzia che il fenomeno degli affitti brevi, in città come Venezia e Firenze, è paragonabile in dimensioni al numero di nuovi contratti di locazione a lungo termine registrati. In particolare, Venezia conta 6.880 alloggi su piattaforme come Airbnb, mentre gli alloggi affittati con contratti tradizionali sono circa 7.000. A Firenze, si contano oltre 11.000 alloggi disponibili per affitti brevi a fronte di circa 14.000 con contratti a lungo termine.
L’impatto economico degli affitti brevi si riflette anche nei servizi correlati, come pulizia, manutenzione e accoglienza, creando ulteriori opportunità lavorative. Ma la crescita di questo settore ha sollevato questioni relative alla regolamentazione e all’impatto sulla disponibilità di alloggi a lungo termine per i residenti.

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