Molteplici pensieri e preoccupazioni della Confederazione nazionale degli artigiani che teme l’addensarsi di problemi e ognuno con un carico di difficoltà che rischiano di far impennare i la produzione ed avere un effetto domino su imprese, imprenditori e lavoratori. “Siamo preoccupati. Temiamo il riaccendersi di fenomeni speculativi sui prezzi dell’energia”, evidenza la Confederazione in una nota, “a danno dei consumatori finali, che potrebbero deprimere ulteriormente la debole crescita del Pil allontanando l’obiettivo dell’1,2%”.
Meno dipendenza energetica
La situazione ammette la Cna, va monitorata “benché non sia, fortunatamente, quella di tre anni fa. Infatti, seppure le iniziative mirate a ridurre la dipendenza dell’Italia dalla Russia abbiano differenziato i nostri canali di approvvigionamento, rimane la necessità di rendere il mercato energetico meno soggetto ai picchi di costo derivanti da tensioni anche temporanee sui mercati internazionali dell’energia”.
Piccole imprese e automotive
Altri temi che sono motivo di timori sono stati illustrati dal presidente nazionale Cna, Dario Costantini. “Il panorama non è così positivo, anzi le cose non vanno bene e siamo molto preoccupati. Ci sono motivi di preoccupazione penso all’automotive e la moda ma anche alla situazione internazionale con l’acuirsi dei conflitti che inevitabilmente impattano in modo negativo sulle nostre esportazioni”.
Costantini è tornato a sollecitare un tavolo di confronto sull’automotive, “una filiera composta da 111mila imprese, in prevalenza micro e piccole, che occupano oltre mezzo milione di addetti. L’automotive non è solo un’azienda, per quanto grande, ma un vasto tessuto di imprese che deve essere coinvolto per affrontare le sfide che lo attendono”. Il Presidente Cna inoltre ha rinnovato la sollecitazione di adottare strumenti e misure concrete per il settore della moda, “dove rischiano la chiusura 10mila imprese che sono uno dei fiori all’occhiello del Made in Italy”.
Infine il Presidente Cna ha parlato di Transizione 5.0. “Le modifiche annunciate dal Mimit vanno nella giusta direzione anche se aspettiamo di vedere il testo per un giudizio più preciso”. In generale alcuni interventi sono in linea con quanto sollecitato da Cna, come la semplificazione sul calcolo del risparmio dei consumi e il potenziamento dell’incentivo sul fotovoltaico. Bene anche la possibilità di cumulo con altre misure. Rimane però la preoccupazione sui tempi. Abbiamo dodici mesi per attivare quasi 20 miliardi di euro di investimenti da parte delle imprese”.