giovedì, 9 Gennaio, 2025
Economia

Inflazione. Bella (Confcommercio): dati positivi, prezzi in discesa

Nel 2024 gli aumenti sono stati in media dell'1%, dopo un incremento del 5,7% nel 2023

“Andamento positivo”. Sintetizza così la Confcommercio le stime preliminari Istat che raccontano come nell’ultimo mese del 2024 l’inflazione è aumentata dello 0,1% mensile e dell’1,3% annuo. “Nella media annua la crescita dei prezzi al consumo si è attestata all’1% rispetto al +5,7% del 2023”, osserva la Confederazione.
Entrando nel merito a dicembre 2024, secondo le stime preliminari Istat l’indice dei prezzi al consumo (NIC) è aumentato dello 0,1% rispetto al mese precedente e dell’1,3% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, valore che rimane invariato rispetto al mese di novembre. Nel complesso, nel 2024 i prezzi sono aumentati in media dell’1%, dopo un incremento del 5,7% nel 2023.

La discesa dei prezzi

“Se escludiamo i prezzi di energia e alimenti freschi (l’inflazione “di fondo”)”, sottolinea la Confcommercio, “i prezzi sono aumentati del 2,0%, rispetto al 5,1% dell’anno precedente. Escludendo solo l’energia, l’aumento è stato del 2,1%, contro il 5,3% nel 2023.
Nonostante l’inflazione stabile, ci sono andamenti diversi tra i vari settori: i prezzi degli alimentari non lavorati, dei beni durevoli e dei servizi ricreativi e culturali sono in rallentamento. Al contrario, sono aumentati i prezzi degli energetici regolamentati, mentre quelli degli energetici non regolamentati hanno continuato a diminuire, anche se con un rallentamento”. “Nel mese di dicembre, l’inflazione di fondo (escludendo energia e alimenti freschi) è scesa leggermente (da +1,9% a +1,8%), così come l’inflazione senza i soli beni energetici (da +2,0% a +1,7%)”.

Dati favorevoli

Commentando i dati sull’inflazione, il direttore dell’Ufficio Studi Confcommercio, Mariano Bella, sottolinea che “senz’altro favorevole deve essere l’interpretazione dei dati provvisori sull’andamento dei prezzi al consumo nel mese di dicembre. L’incremento dello 0,1% su base mensile, conferma l’inflazione su base annua all’1,3%, valutazioni entrambe inferiori alle nostre stime (+0,3% congiunturale e +1,6% tendenziale). I dati di dicembre”, prosegue Bella, “testimoniano anche il rientro delle tensioni nel comparto alimentare, con inevitabili riflessi positivi sui prezzi dei beni che compongono il cosiddetto carrello della spesa. In termini prospettici, al netto dei fondati timori sui possibili rialzi dei prezzi degli energetici, il lieve rallentamento dell’inflazione di fondo, su base annua, pone le premesse per il permanere anche nei prossimi mesi di dinamiche sostanzialmente contenute”. Infine l’Ufficio studi rimarca un fatto. “Va anche sottolineato come nel contesto dell’eurozona il nostro paese si conferma come uno dei più “virtuosi”, con un’inflazione che rimane ampiamente al di sotto dei valori soglia”.

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