Buone notizie sul fronte del lavoro, come hanno indicato i dati pubblicati ieri dall’Istat riguardanti il 2024. Il tasso di disoccupazione è sceso al 5,7%, un livello mai raggiunto in precedenza. Questo risultato è il frutto di un significativo incremento degli occupati, che hanno visto un aumento di 328mila unità nell’arco di un anno. Ma i dati riferiti a novembre scorso hanno rivelato una leggera contrazione con una lieve flessione di 13mila occupati rispetto al mese precedente, mantenendo stabile il tasso di occupazione al 62,4%. Analizzando più nel dettaglio i dati forniti dall’Istituto nazionale di statistica, il calo dell’occupazione registrato a novembre (-0,1%, corrispondente a -13 mila unità) ha interessato in particolare gli uomini, i lavoratori con contratti a termine e i giovani nella fascia d’età tra 15 e 34 anni. Al contrario, si è osservato un incremento tra le donne, i dipendenti con contratto indeterminato e coloro che hanno almeno 35 anni. Gli autonomi sono rimasti sostanzialmente invariati.
In parallelo, il numero di individui in cerca di lavoro ha subìto una riduzione dell’1,6% (-24 mila unità), soprattutto tra le donne e nella fascia d’età dei 25-49 anni; però si è registrato un lieve aumento tra gli uomini e altre fasce d’età. Il tasso di disoccupazione giovanile ha invece mostrato un incremento salendo al 19,2%, con un aumento di 1,4 punti percentuali rispetto al mese precedente.
Un altro dato rilevante riguarda gli inattivi: questo numero è aumentato dello 0,2% (+23 mila unità). L’incremento ha riguardato principalmente gli uomini e i giovani sotto i 35 anni; nelle altre fasce d’età si è registrata una diminuzione mentre il dato rimane stabile tra le donne. Di conseguenza, il tasso di inattività è salito al 33,7% (+0,1 punti percentuali).
Un trend positivo
L’Istat ha confrontato i dati di novembre 2024 con quelli dello stesso mese nel 2023: è emerso così un consistente aumento degli occupati (+1,4%, corrispondente a +328 mila unità). Questo incremento ha coinvolto sia uomini che donne ed è particolarmente evidente nella fascia over 35; viceversa si è registrata una flessione tra coloro compresi tra i 15 ei 34 anni. Il tasso annuale di occupazione ha mostrato un miglioramento pari a +0,5 punti percentuali. È importante notare come anche il numero delle persone attive alla ricerca di lavoro sia diminuito in maniera significativa (-23,9%, equivalente a -459 mila unità), mentre si è segnalata una crescita del numero degli inattivi nella fascia d’età compresa fra i 15 ei 64 anni (+2,6%, pari a +323 mila unità).
Le dinamiche contrattuali
L’analisi dei contratti ha evidenziato alcune tendenze interessanti: il calo mensile riscontrato a novembre è attribuibile esclusivamente ai dipendenti a termine che sono scesi a quota due milioni e 652 mila unità. Al contrario vi è stato un incremento dei dipendenti permanenti che hanno raggiunto 16 milioni e 264mila unità; la categoria degli autonomi si è mantenuta sostanzialmente costante (5 milioni e 149mila unità).
Nel confronto annuale l’aumento dell’occupazione è provenuto principalmente dall’incremento dei dipendenti permanenti (+500 mila) e degli autonomi (+108 mila), mentre si è osservata una riduzione dei lavoratori con contratto a scadenza pari a -280 mila unità.