Durante l’Angelus dell’Epifania, il pontefice ha invitato i fedeli presenti in Piazza San Pietro a riflettere sul tema della vicinanza e della lontananza. Davanti al tradizionale corteo storico “Viva la Befana”, dedicato quest’anno al Comune di Amelia, il Pontefice ha posto al centro della sua meditazione il modo in cui accogliamo Gesù nella nostra vita. Ha sottolineato che questa vicinanza si realizza nel riconoscere Gesù nei poveri, negli abbandonati e in chiunque si trovi in difficoltà.
La storia del quarto Magio
Francesco ha raccontato la leggenda del “quarto Magio”, un personaggio immaginario che arriva tardi a Gerusalemme, durante la crocifissione di Gesù, perché lungo il cammino si è fermato ad aiutare i bisognosi. Gesù, dalla croce, gli dice: “Tutto quello che hai fatto per l’ultimo di noi fratelli, lo hai fatto per me”. Questa storia, pur non essendo reale, sottolinea il valore dell’aiuto concreto verso gli ultimi come modo per avvicinarsi a Dio.
I Magi: simboli di fede e coraggio
Il Papa ha descritto il viaggio dei Magi come un esempio di fede coraggiosa. Nonostante le difficoltà e i rischi di un lungo viaggio, questi sapienti dell’Oriente sono giunti fino a Betlemme guidati da una stella, determinati a incontrare il Messia. A differenza di loro, coloro che vivevano a Gerusalemme – vicini fisicamente alla grotta di Betlemme – sono rimasti fermi, indifferenti, soddisfatti delle proprie sicurezze.
Una domanda per tutti noi
Nel suo discorso, Francesco ha lanciato una provocazione: “Noi, oggi, a quale categoria apparteniamo? Siamo come i Magi, pronti a metterci in cammino, o come chi rimane chiuso e insensibile alla presenza di Gesù?”. Il Papa ha invitato ciascuno a riflettere sul proprio atteggiamento e sulla capacità di aprire il cuore agli altri e a Dio.
La stella: simbolo di speranza
Un elemento centrale della meditazione del Papa è stata la stella che guidò i Magi. Francesco ha spiegato che questa luce rappresenta l’amore di Dio, capace di indicare il cammino verso la felicità. La stella, ha detto, è luminosa, visibile a tutti e invita a un viaggio interiore. È un simbolo che spinge a guardare oltre le proprie paure e a costruire una cultura dell’accoglienza.
Un invito alla pace
Alla fine della preghiera mariana, Papa Francesco ha rivolto un appello per la pace, ricordando le sofferenze causate dai conflitti in Ucraina, Palestina, Israele, Myanmar e in altri Paesi. “Non dimentichiamo di pregare per la pace”, ha esortato il Pontefice, chiedendo ai fedeli di impegnarsi anche con gesti concreti per promuovere la serenità e la riconciliazione.
Giornata Missionaria dei Ragazzi
In occasione dell’Epifania, Francesco ha salutato con particolare affetto i bambini e i ragazzi missionari che celebrano questa giornata dedicata alla preghiera e alla solidarietà per i loro coetanei in tutto il mondo. Ha incoraggiato i più piccoli a essere testimoni di speranza e vicinanza nei confronti di chi è meno fortunato.
Il sogno di Dio: un’umanità unita nella pace
Nella sua omelia, il Papa ha ribadito che il messaggio dell’Epifania è universale: la stella che guidò i Magi rappresenta il desiderio di Dio di vedere un’umanità unita, dove le differenze non dividano ma arricchiscano. “La stella sta in cielo per dire a tutti che Dio non si nega a nessuno e non dimentica nessuno”, ha sottolineato Francesco, invitando i fedeli a essere luce per gli altri con gesti di amore, compassione e tenerezza.
Una festa di incontro e riflessione
Salutando i partecipanti al corteo storico e i numerosi fedeli presenti, Francesco ha augurato a tutti una buona festa dell’Epifania, ricordando ancora una volta l’importanza di essere vicini a chi è in difficoltà. Ha chiesto infine di continuare a pregare per lui, concludendo il messaggio con un invito alla pace e alla fraternità.