domenica, 5 Gennaio, 2025
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Il Papa: “La guerra è disumana, spezza il cuore delle mamme”

Il primo messaggio del Papa per il 2025 è dedicato ai giovani: “Lottate per la pace"

Ieri, nel primo giorno del 2025, il Papa ha lanciato un messaggio importante durante l’Angelus celebrato in Piazza San Pietro, in occasione della ‘LVIII Giornata Mondiale della Pace’: “Quanto è disumana la guerra, spezza il cuore delle mamme”, le parole di Francesco, che ha rinnovato un accorato invito a combattere l’odio e la violenza. Rivolgendosi in particolare ai giovani, Bergoglio li ha esortati a “lottare per la pace”, spronandoli a diventare protagonisti di un mondo nuovo fondato sul rispetto e sulla dignità umana. La celebrazione, dedicata alla Solennità di Maria Santissima Madre di Dio, ha offerto l’occasione per riflettere sui drammi che affliggono l’umanità, con particolare attenzione alle guerre e alle ingiustizie sociali. Il Pontefice ha parlato di pace non solo come assenza di conflitto, ma come risultato di un impegno attivo per promuovere il rispetto della vita, “dal concepimento alla morte naturale”. Un appello che si radica nel valore della dignità umana, considerata centrale per costruire una società più giusta e solidale.

Durante l’omelia della Messa celebrata nel cuore del Vaticano, il Vescovo di Roma ha voluto sottolineare l’importanza di custodire il messaggio del Vangelo nel cuore, prendendo esempio dalla figura di Maria. La Vergine Madre, ha detto Francesco, rappresenta un modello di amore e speranza, capace di abbracciare ogni creatura con la sua misericordia. Un cuore, quello di Maria, che “batte per la redenzione e la salvezza”, un invito a ciascuno a diventare custodi del dono della pace.

Il peso delle guerre

Il Papa ha voluto dedicare un pensiero particolare alle madri, simbolo di amore incondizionato e forza. Ha ricordato tutte quelle donne che vivono il dolore della perdita dei figli a causa della violenza, definendo la guerra come un male assoluto che “spezza il cuore delle mamme”. Francesco non ha mancato di puntare il dito contro le dinamiche che alimentano i conflitti globali, con in richiamo verso i governanti che devono prendersi le loro responsabilità. Ha chiesto di mettere in pratica azioni concrete per alleviare le sofferenze dei più deboli, come la remissione dei debiti per i Paesi poveri, tema centrale del Giubileo: “Il primo a rimettere i debiti è Dio”, ha ricordato, invitando i leader delle nazioni a seguire questo esempio e a favorire un’economia più equa.

Il discorso del Papa si è allargato ad abbracciare tutte le aree di conflitto nel mondo, citando situazioni di sofferenza come quelle in Ucraina, Gaza, Israele, Myanmar e nella regione del Kivu. Ha espresso gratitudine per chi lavora instancabilmente per il dialogo e la riconciliazione, definendo la guerra “sempre una sconfitta”. Con immagini forti tratte da reportage televisivi, ha descritto la distruzione causata dai conflitti, ribadendo che la pace non può essere un’utopia, ma un obiettivo imprescindibile.

Un impegno condiviso Il Papa ha poi rivolto un appello diretto ai giovani, esortandoli a farsi portatori di pace nelle loro comunità: “Lottate per la pace”, ha detto loro, sottolineando l’importanza del loro ruolo nel promuovere una cultura basata sul rispetto reciproco. Ha inoltre ringraziato tutte le iniziative di preghiera e solidarietà organizzate in ogni parte del mondo, dalla Marcia nazionale per la pace di Pesaro alla manifestazione ‘Pace in tutte le terre’ della Comunità di Sant’Egidio. Concludendo il suo intervento, Bergoglio ha voluto ricambiare gli auguri al Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella, assicurandogli il suo ricordo nella preghiera. Ha salutato fedeli e pellegrini presenti in Piazza San Pietro, incoraggiandoli a iniziare l’anno con fiducia e speranza: “A tutti auguro un buon inizio d’anno, con la benedizione del Signore e della Vergine Madre”.

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