sabato, 4 Gennaio, 2025
Attualità

Capodanno da 2,5 miliardi: 40 milioni di italiani a tavola, 100 milioni di bottiglie di bollicine stappate e 5 milioni di chili di lenticchie consumate

Il Capodanno degli italiani si è confermato un momento di grande convivialità e attenzione alla buona tavola, con una spesa complessiva che ha raggiunto i 2,5 miliardi di euro. Secondo i dati diffusi da Coldiretti e Ixè, quasi 40 milioni di italiani hanno deciso di trascorrere la serata in casa propria o presso parenti e amici, dando vita a cenoni che, in media, hanno coinvolto sette commensali. Nonostante il budget si sia mantenuto sui livelli dello scorso anno con un leggero calo del 4%, l’atmosfera di festa e il piacere di condividere i pasti non sono venuti meno. Protagonisti indiscussi del cenone sono stati lo spumante e le lenticchie, presenti sull’83% delle tavole, guadagnandosi a pari merito il titolo di prodotti più rappresentativi della tradizione italiana di Capodanno. Durante le festività sono state stappate oltre 100 milioni di bottiglie di bollicine tricolori, simbolo di festa e augurio di prosperità.
Le lenticchie, consumate come rito portafortuna, rappresentano un altro elemento immancabile. In base ai dati Coldiretti, il Capodanno segna il picco del consumo di una buona parte dei circa 5 milioni di chili del raccolto nazionale, ai quali si aggiungono le lenticchie importate. L’attenzione alla tradizione, combinata con la qualità dei prodotti locali, è un tratto distintivo delle scelte alimentari degli italiani.

Zampone e cotechino

Un altro must delle tavole festive è rappresentato da zampone e cotechino, scelti dal 74% delle famiglie. Questi prodotti, simbolo di abbondanza, coprono quasi il 90% del totale della produzione, con una netta preferenza per quelli certificati Igp, come il Cotechino e lo Zampone di Modena, e per le versioni artigianali acquistate direttamente dagli allevatori. I mercati di Campagna Amica, con la loro offerta di prodotti genuini e di alta qualità, hanno giocato un ruolo fondamentale nel soddisfare questa domanda. L’uva ha fatto la sua comparsa sul 52% delle tavole. La consuetudine di mangiarne alcuni chicchi a Capodanno è un rito scaramantico radicato nella cultura italiana, considerato un auspicio di ricchezza e prosperità. Questo rituale si è rafforzato negli ultimi anni, anche a causa delle incertezze internazionali e delle tensioni geopolitiche, che spingono le persone a cercare conforto nelle tradizioni.
Il cenone ha visto anche una buona presenza di pesce e frutta, con una predilezione per le varietà di origine nazionale. Al contrario, è diminuito il consumo di champagne e frutta esotica, segnale di un ritorno a scelte più locali e sostenibili.

L’alternativa degli agriturismi

Non tutti hanno festeggiato il Capodanno a casa. Un italiano su cinque, pari al 19% della popolazione, ha preferito cenare fuori, con un boom di presenze negli agriturismi. Secondo Terranostra Campagna Amica, circa 400mila persone hanno scelto queste strutture, segnando un incremento del 15% rispetto all’anno scorso. Il successo degli agriturismi è legato non solo al clima favorevole, ma anche alla varietà dell’offerta proposta dalle 26mila strutture attive. Menù che valorizzano i prodotti locali, ambienti immersi nella natura e un’accoglienza autentica hanno reso queste mete particolarmente apprezzate per celebrare l’inizio del nuovo anno.

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