venerdì, 3 Gennaio, 2025
Attualità

Corpi intermedi e politica. Treu: “una crescita impressionante”

Ipsos e Fondazione Sussidiarietà: gli italiani divisi sulla fiducia nelle istituzioni

GIORGIO VITTADINI PRESIDENTE FONDAZIONE PER LA SUSSIDIARIETA’, RENATO BRUNETTA PRESIDENTE CNEL, GIULIANO AMATO PRESIDENTE EMERITO CORTE COSTITUZIONALE, LORENZA VIOLINI DOCENTE, TIZIANO TREU DOCENTE

La Fondazione per la sussidiarietà ha presentato il libro “Comunità intermedie, occasione per la politica.” Tra gli autori Tiziano Treu, Franco Bassanini e Giorgio Vittadini. Secondo un’indagine Ipsos “il 47% delle persone dichiara di non avere fiducia nelle istituzioni a fronte del 45% che dichiara di averla, prevale la fiducia nelle istituzioni di garanzia, abbiamo difficoltà a sentirci parte di una comunità, sono più le cose che ci dividono che quelle che ci uniscono.” “Il vero problema – ha dichiarato Renato Brunetta, presidente del Cnel – è il collasso della rappresentanza politica, dalla bassa partecipazione al voto, al venir meno del ruolo dei partiti, alle difficoltà nella selezione delle classi dirigenti.” Franco Bassanini si è domandato “se la democrazia rappresentativa possa funzionare bene anche se i partiti non sono più strumenti di partecipazione democratica.”

Treu: formula nuova: “coprogettazione”

“Il volume – ha detto Tiziano Treu, ex presidente del Cnel – è la seconda fase di una ricerca sul ruolo dei corpi intermedi, attori sociali che hanno saputo reagire alla crisi pandemica rivitalizzandosi. Ci siamo chiesti se i corpi intermedi potessero essere utili a contribuire a migliorare il legame tra politica e società civile. Abbiamo, dunque, fatto un vero e proprio inventario. Abbiamo scoperto che c’è una crescita impressionante delle comunità intermedie coinvolte in azioni di politica pubblica sui territori. Sono centinaia. Come le comunità energetiche. Le imprese di comunità, che fanno servizi di prossimità. Queste tipologie diverse di espressione della società civile organizzata non si occupano solo di welfare, ma anche attività economiche legate alla sostenibilità. Questo serve a migliorare la rappresentanza e al tempo stesso a migliorare le politiche pubbliche. È anche una base nuova della classe dirigente tradizionale. Sono poi legate alle istituzioni da una formula nuova che è la coprogettazione. Questo insieme di energie civiche sono un elemento che può rimettere in moto la partecipazione dei cittadini”.

Passione per l’uomo

“Il tema dei corpi intermedi e della politica – ha affermato Giorgio Vittadini – richiama al bisogno di un’autentica ripartenza antropologica, concependo l’umano come essere relazionale. Questo implica una rinnovata concezione delle relazioni sociali e del vivere politico. Il tema è quello dell’esperienza dell’altro come bene, non come ostacolo, per la propria realizzazione, nella politica come nei rapporti umani e sociali. Quello che bisogna ritornare a mettere a tema è la ‘passione per l’uomo’, che lo caratterizza nel profondo, assicurandone la fondamentale unità, anche nella molteplicità delle dimensioni e delle espressioni del suo esistere. Il primo compito dei corpi intermedi è di suscitare, secondo un pluralismo ideale e una diversità di accenti, questa passione più profonda per la vita, propria, altrui e per il bene comune. Si tratta del vero senso della sussidiarietà, che abilita una visione di bene comune in cui ogni soggetto può trovare il suo ruolo. I corpi intermedi hanno il compito fondamentale di conciliare interesse individuale e benessere collettivo. Le forze politiche devono tornare a innervarsi in queste realtà per evitare il loro progressivo distacco dalle persone e dalle realtà in cui vivono”.

Partecipazione politica e democrazia

“Non esiste democrazia se non c’è partecipazione dei cittadini alla determinazione delle politiche. Chi decide al vertice deve essere rappresentativo della collettività. La democrazia deve essere rappresentativa”. Ha concluso Giuliano Amato, ex Presidente del Consiglio. “Ciò che tende a sfuggire – ha aggiunto – è che la partecipazione alla determinazione delle politiche nazionali non è data dal dire la propria individualmente a prescindere dagli altri, ma dal dialogo con gli altri. Ad essere essenziale non è la voce di ciascuno, ma il prodotto dell’insieme delle voci. I partiti erano strutturati per fare questo, con tutti i loro difetti. Ciò che abbiamo sostituito a quella partecipazione politica è una partecipazione privata. I social sono una sommatoria di opinioni private, vissute in solitudine, ignorando gli altri. Noi abbiamo bisogno che sia recuperata la partecipazione politica”.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Il Green pass non è un “capriccio” italiano. Gli elogi del New York times

Cristina Calzecchi Onesti

La cucina italiana candidata come patrimonio dell’umanità

Valerio Servillo

Fisco, stress d’autunno: tante scadenze e 13 mln di cartelle in arrivo

Maurizio Piccinino

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.