giovedì, 2 Gennaio, 2025
Esteri

Al-Jolani: la Siria non sarà più un problema per nessuno

Israele sgombera l'ospedale Kamal Adwan: decine di morti. L'OMS: "Siamo inorriditi, 75mila persone a rischio". Tel Aviv: "Arrestati 240 terroristi"

Potrebbero volerci fino a quattro anni per tenere le elezioni in Siria. il leader dell’amministrazione provvisoria siriana, Abu Mohammad al Jolani, in un’intervista rilasciata ieri ad Al Arabiya ha dichiarato che “Ci vorrà un anno prima che la Siria veda cambiamenti radicali nei servizi”, e poi occorre procedere a “un censimento completo della popolazione” e redigere una nuova costituzione, processo che “potrebbe richiedere circa 3 anni”. Per questo, “l’organizzazione delle elezioni potrebbe richiedere 4 anni”, ha spiegato Al-Jolani. “Abbiamo fatto di tutto per rendere la transizione del potere senza intoppi. La liberazione della Siria garantisce la sicurezza della regione e del Golfo per i prossimi 50 anni”. “La Siria non sarà fonte di inconvenienti per nessuno”, ha concluso Al-Jolani assicurando che le nuove autorità non consentiranno alla Siria di diventare una rampa di lancio per gli attacchi del Pkk.

L’OMS: “Kamal Adwan, 75mila persone a rischio”

“Lo smantellamento sistematico del sistema sanitario e un assedio di oltre 80 giorni nel nord della Striscia di Gaza mettono a rischio la vita dei 75.000 palestinesi rimasti nell’area”: questo il monito lanciato dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), all’indomani del raid israeliano che ha messo fuori servizio l’ospedale Kamal Adwan, “l’ultima grande struttura sanitaria” della zona.
L’ospedale “ora è vuoto” dopo che “ieri sera i restanti 15 pazienti critici, 50 assistenti e 20 operatori sanitari sono stati trasferiti all’ospedale indonesiano, che non dispone delle attrezzature e delle forniture necessarie per fornire cure adeguate”. “L’Oms è profondamente preoccupata per il loro benessere, così come per il direttore dell’ospedale Kamal Adwan che sarebbe stato arrestato durante il raid. L’Oms ha perso i contatti con lui dall’inizio del raid”, si precisa in un comunicato, in cui si annuncia che “è in programma per domani una missione urgente all’ospedale indonesiano per trasferire in sicurezza i pazienti nella parte meridionale di Gaza”.

Il capo dell’OMS: “Israele sapeva che ero lì”

Il capo dell’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) Tedros Adhanom Ghebreyesus è scampato per poco alla morte durante i bombardamenti israeliani di giovedì sull’aeroporto della capitale dello Yemen. “è solo una questione di fortuna. I miei colleghi hanno detto che siamo sfuggiti di poco alla morte”, ha detto ieri alla BBC. Per quanto riguarda il fatto che Israele sapesse che Ghebreyesus fosse all’aeroporto, il capo dell’Oms ha dichiarato: “I nostri voli sono noti a livello internazionale. Quindi suppongo che chi vuole sapere lo sappia. Sarebbe bello fare la domanda a Israele”.

Israele: arrestato direttore e 240 terroristi

Per l’esercito israeliano però l’ospedale era “un centro di comando di Hamas” dove “le forze hanno arrestato oltre 240 terroristi nella zona”, afferma l’esercito, che ha reso noto di averne arrestato anche il direttore, Hossam Abu Safiyeh,a accusato di essere “un agente terrorista” dell’organizzazione islamista palestinese.

Continuano i raid israeliani sul Libano

Raid israeliani sono stati segnalati sabato sera sulle città e sui villaggi del Libano meridionale, in un’ennesima violazione israeliana del cessate il fuoco concordato con Hezbollah il mese scorso. Secondo la National News Agency (Nna) del Libano, gli attacchi includevano una “violenta operazione di bombardamento” sulle aree tra le città di Markaba e Rab Thalathine nel distretto di Marjayoun. Le truppe di terra israeliane hanno anche invaso Qantara e Taybeh, dove hanno bruciato diverse case, secondo l’esercito libanese. L’agenzia Anadolu riporta che le forze israeliane hanno violato l’accordo di cessate il fuoco più di 300 volte da quando è entrato in vigore.

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