giovedì, 19 Dicembre, 2024
Esteri

Uccisione Kirillov, arrestato un uzbeko di 29 anni

Reclutato dai servizi segreti ucraini. Zelensky: "Non abbiamo le forze per riconquistare il Donbass e la Crimea"

Un cittadino uzbeko di 29 anni che è stato arrestato ieri dall’Fsb, il Servizio di sicurezza federale russo, nel villaggio di Chernoye, nel distretto di Balashikha. È accusato di essere l’autore dell’omicidio del generale russo Igor Kirillov e del suo assistente, di attacco terroristico e traffico illegale di armi e munizioni. L’uomo avrebbe dichiarato di essere stato reclutato dai servizi segreti ucraini i quali gli avrebbero fornito, una volta giunto a Mosca, un potente ordigno esplosivo artigianale che lui ha posizionato su uno scooter elettrico parcheggiato vicino all’ingresso della casa di Kirillov. Per l’omicidio gli sarebbero stati promessi 100mila dollari e un viaggio in uno dei paesi dell’Ue. “I dipendenti dei servizi speciali ucraini coinvolti nell’organizzazione dell’attacco terroristico verranno trovati e riceveranno una meritata punizione”, ha dichiarato l’Fsb.

“Kirillov era un obiettivo legittimo”

“Kirillov era un criminale di guerra e un obiettivo completamente legittimo poiché ha dato ordine di usare armi chimiche proibite contro l’esercito ucraino. Una fine così ingloriosa attende tutti coloro che uccidono ucraini. La punizione per i crimini di guerra è inevitabile”: lo ha detto una fonte ucraina a Rbc confermando che dietro l’esplosione che ha portato all’uccisione del generale russo ci sono i servizi ucraini (Sbu).

In risposta, il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev, ha scritto su Telegram che “tutti i funzionari dei Paesi Nato che hanno preso la decisione di assistere militarmente l’Ucraina devono essere considerati un legittimo obiettivo militare per lo Stato russo”. Per Mosca, infatti, l’attentato è “il risultato dell’approvazione occidentale dei crimini di guerra dei militanti del regime di Kiev”, ha detto la portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova.

Zelensky: “non abbiamo le forze per riconquistare Donbass e Crimea”

A una domanda di Le Parisien riguardo alla possibilità che l’Ucraina possa rinunciare ‘temporaneamente’ alla Crimea e alle parte del Donbass occupate, Volodymyr Zelensky ha riconosciuto che ad oggi l’Ucraina non ha le forze per riconquistare, ma ha ribadito che Kiev non può e non vuole rinunciare ai propri territori: “Legalmente non possiamo, lo proibisce la Costituzione dell’Ucraina”.

Rutte: “Se parliamo di pace avvantaggiamo i russi”

L’Alto rappresentante Ue Kaja Kallas arrivando al vertice Ue-Balcani ha dichiarato: “Vedo che c’è il desiderio per soluzioni rapide in Ucraina ma siamo in una situazione in cui la Russia non vuole la pace e questo è un problema. Ma per avere una buona soluzione dobbiamo sostenere Kiev”. Sulla stessa linea il segretario generale della Nato Mark Rutte dopo l’incontro con il presidente lituano Nauseda, ha ribadito “La mia posizione è che l’Ucraina deve essere messa in una posizione di forza per poi decidere quando e come aprire i negoziati: se ora iniziamo a parlare fra di noi che forma prenderà la pace, rendiamo la vita molto facile ai russi, che potranno rilassarsi, fumarsi un sigaro e seguire il nostro dibattito in televisione”

Mosca: “Aperti alle proposte di Kellogg ma non abbiamo segnali”

La Russia è pronta ad “esaminare ogni proposta” degli Usa per un contatto con Keith Kellogg, l’inviato del futuro presidente Donald Trump per l’Ucraina, così come per un “ritorno almeno a una qualche normalità nelle relazioni tra Mosca e Washington”. Lo ha detto il viceministro degli Esteri Serghei Ryabkov, citato dall’agenzia Interfax, aggiungendo però di non avere ancora avuto alcuna informazione sulle iniziative dello stesso Kellogg. “I programmi e le rotte non sono ancora una questione dell’agenda di oggi o di domani” ha aggiunto Ryabkov, dopo che l’agenzia Bloomberg aveva scritto che Kellogg prevede di recarsi a Kiev il mese prossimo ed è aperto alla possibilità di incontri a Mosca se invitato.

 

 

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