“Questo è un incubo dal quale non riusciamo a svegliarci”. L’osservazione non è uscita da un racconto di Franz Kafka ma dalla nota sindacale dell’Anaao Assomed nel contestare l’emendamento Liste d’attesa presentato dalla maggioranza di governo. A raccontare “l’incubo” è il segretario nazionale Anaao Assomed, Pierino Di Silverio. “Chi bisogna sistemare questa volta? La girandola dei 72 anni si ferma al decreto liste d’attesa a dimostrazione della squallida logica dell’amichettismo che muove le decisioni di questa compagine governativa”.
Chi non vuole lasciare privilegi
Il ddl Liste d’attesa prevede il mantenimento in servizio fino a 72 anni con l’aggravante di conservare anche gli incarichi dirigenziali apicali. “Questo è un incubo dal quale non riusciamo a svegliarci”, rimarca di Silverio, “Ci viene riproposto per la decima volta negli ultimi anni un aggiustamento a un provvedimento legislativo per sistemare i soliti noti, baroni universitari che non vogliono abbandonare i privilegi che derivano dalla posizione raggiunta. È una proposta indecente, un regalo a potenti lobby universitarie, para universitarie e ospedaliere, con il pretesto della grave carenza di medici”.
Schiaffo alla categoria
La polemica non accenna a stemperarsi. Per l’Associazione dei medici e dirigenti ospedalieri se il decreto andrà avanti ci saranno i nomi e cognomi di quanti beneficeranno del provvedimento. “L’Anaao Assomed”, evidenzia Di Silverio, “è sempre riuscita a sventare tutti i tentativi fin qui fatti e si impegnerà anche questa volta con ogni mezzo possibile per evitare alla categoria questo ulteriore schiaffo. Se necessario”, conclude il segretario nazionale Anaao Assomed, “faremo i nomi e cognomi di quanti usufruiranno di questo beneficio a testimonianza della parzialità e inutilità del provvedimento”.