L’orrore del conflitto a Gaza continua a colpire in modo drammatico i più piccoli. In un attacco al campo di Nuseirat, nel centro di Gaza, 33 persone sono rimaste uccise, tra cui almeno otto bambini, mentre altre 50 sono state ferite a seguito di bombardamenti aerei. L’allarme arriva da Catherine Russell, Direttrice generale dell’Unicef, che denuncia una situazione sempre più insostenibile: “Oltre 160 bambini hanno perso la vita a Gaza dall’inizio di novembre, una media di quattro al giorno. Numeri agghiaccianti che testimoniano la sofferenza di chi non ha alcuna responsabilità in questa guerra”. Secondo Russell, i bambini sono le vittime più vulnerabili di un conflitto che non hanno iniziato né hanno il potere di fermare. Eppure, sono loro a subire le conseguenze più gravi. Dall’inizio delle ostilità, si stima che più di 14.500 bambini siano stati uccisi, un bilancio che sottolinea la gravità della crisi. Inoltre, quasi tutti gli 1,1 milioni di bambini che vivono a Gaza si trovano in condizioni di estrema vulnerabilità e necessitano urgentemente di protezione e supporto per la salute mentale. Le famiglie e i bambini sono continuamente costretti a lasciare le proprie case a causa dei bombardamenti incessanti. Ad oggi, 1,9 milioni di persone – inclusi centinaia di migliaia di bambini – sono sfollate all’interno di Gaza, spesso senza accesso a beni essenziali come cibo, acqua potabile, medicinali e vestiti adeguati per affrontare il freddo invernale.
Una crisi umanitaria senza precedenti
La direttrice dell’Unicef ha evidenziato come la crisi umanitaria a Gaza si aggravi giorno dopo giorno. Il nord del territorio è colpito da una crescente carenza di cibo, mentre l’accesso per gli aiuti umanitari rimane estremamente limitato. Nel frattempo, le malattie si stanno diffondendo rapidamente: più di 800 casi di epatite e oltre 300 casi di varicella sono stati segnalati, mentre migliaia di bambini soffrono di eruzioni cutanee e infezioni respiratorie acute. Con l’arrivo dell’inverno, la situazione si fa ancora più critica, aggiungendo il freddo alle difficoltà già insopportabili. Russell ha lanciato un appello disperato alla comunità internazionale: “Non possiamo distogliere lo sguardo mentre i bambini affrontano quotidianamente violenza, fame, malattie e freddo. È necessario un intervento immediato per fermare questa tragedia umana”.
L’appello
L’Unicef chiede a tutte le parti coinvolte nel conflitto, e a chiunque abbia un ruolo di influenza su di esse, di agire per proteggere i bambini. Tra le richieste avanzate ci sono il rilascio degli ostaggi, il rispetto dei diritti dei più piccoli e l’adesione agli obblighi previsti dal diritto internazionale umanitario. Questa guerra non ha fatto altro che annientare il futuro di una generazione intera,” ha sottolineato Russell. “I bambini di Gaza vivono senza stabilità, privati di ogni forma di normalità e costretti a lottare per la sopravvivenza. Il mondo deve intervenire per porre fine a questa catastrofe umanitaria”.