La crescente digitalizzazione della società italiana si riflette nelle case degli italiani, ma non senza preoccupazioni. Secondo l’ultimo EY Decoding the Digital Home Study, il 42% delle famiglie esprime apprensione per il tempo trascorso online dai propri membri, segnalando un interesse crescente verso il ‘digital detox’. Un dato che evidenzia come la connessione permanente stia cambiando le dinamiche familiari e personali, con conseguenze sul benessere psicologico e relazionale. Il 36% degli italiani trascorre più tempo sui social network che con amici e comunità, delineando una trasformazione sociale significativa. Quasi la metà delle famiglie cerca di limitare l’uso dei dispositivi digitali per ritrovare un equilibrio tra vita reale e virtuale. Le preoccupazioni sono accentuate dai rischi legati ai contenuti pericolosi: il 42% delle famiglie ha assistito a episodi di sovraesposizione digitale, mentre il 38% li ha subiti direttamente. Inoltre, il 63% teme l’influenza delle fake news e oltre il 60% è preoccupato per i contenuti dannosi accessibili ai minori. La connettività rappresenta un nodo cruciale. Un quarto delle famiglie denuncia regolarmente una connessione instabile con la rete fissa, spingendo il 35% degli utenti a considerare il passaggio alla rete mobile, motivato principalmente dal risparmio economico. La velocità e l’affidabilità della connessione rimangono i fattori decisivi nella scelta del provider, ma le famiglie italiane faticano a orientarsi in un mercato che considerano complesso e poco trasparente.
Streaming e smart home
Le piattaforme di streaming dominano l’intrattenimento domestico, con il 45% delle famiglie che le preferisce per i film e il 33% per le serie TV. Tuttavia, il 56% degli italiani continua a utilizzare la tv tradizionale per aggiornarsi sulle notizie. Nonostante l’ampia offerta di contenuti, oltre la metà degli utenti lamenta costi eccessivi per abbonamenti inutilizzati e una saturazione di piattaforme disponibili. Sul fronte della smart home, il dispositivo più diffuso è la smart TV (69%), seguita da console di videogiochi e assistenti vocali (entrambi al 23%). Ma il 51% delle famiglie ritiene impossibile garantire la sicurezza dei dati personali online, e il 50% teme attacchi hacker ai dispositivi connessi. Questo frena l’adozione di tecnologie innovative, malgrado il loro potenziale. L’inflazione spinge il 29% delle famiglie italiane a cercare abbonamenti internet più economici, mentre il 44% considera soluzioni di streaming con pubblicità. Parallelamente, c’è un interesse per servizi premium che unifichino piattaforme diverse in un unico abbonamento. Questo dualismo riflette la sfida dei fornitori di servizi: bilanciare convenienza e qualità, mantenendo un’offerta attrattiva per un mercato sempre più esigente.
Sicurezza digitale e IA
L’intelligenza artificiale solleva preoccupazioni e aspettative. Il 56% delle famiglie teme che l’IA possa compromettere l’affidabilità dei contenuti online, mentre il 62% è preoccupato che malintenzionati possano sfruttarla per scopi illeciti. La fiducia verso i fornitori di servizi digitali dipenderà sempre più dalla loro capacità di spiegare chiaramente l’uso dell’IA e di garantire maggiore protezione.