giovedì, 27 Marzo, 2025
Esteri

Netanyahu a processo: “Vessato dai media”. Raid israeliani in Siria

Manifestanti fuori dal Tribunale. Forze dello Stato ebraico a 20 km da Damasco, distrutta la flotta, bombardate basi militari. Onu: Israele viola gli accordi del 1974. Gaza: accordo "molto vicino"

Per la prima volta nella storia di Israele il primo ministro è salito sul banco dei testimoni nel suo processo per corruzione. Leader del partito di destra Likud, Netanyahu ha attaccato i media israeliani per la loro posizione “di sinistra” e ha accusato i giornalisti di averlo vessato per anni perché le sue politiche non sono favorevoli a uno Stato palestinese. “Ho aspettato per otto anni questo momento per dire la verità”, ha detto Netanyahu alla corte di tre giudici. “Ma sono anche un primo ministro… Sto guidando il paese attraverso una guerra su sette fronti. E penso che le due cose possano essere fatte in parallelo”.

L’accusa è di aver ricevuto nel 2019 regali da parte di amici milionari in cambio di favori normativi e di una copertura giornalistica favorevole. Egli nega ogni illecito e si è dichiarato non colpevole. “Se avessi voluto una buona copertura, tutto ciò che avrei dovuto fare sarebbe stato dare un segnale verso la soluzione dei due Stati. … Se mi fossi spostato di due passi a sinistra sarei stato acclamato”, ha detto.

Israele bombarda tre basi aeree siriane, distrutta la flotta militare

Sin dall’inizio dell’insurrezione i jet israeliani hanno colpito obiettivi in tutta la Siria, garantendo che aerei da combattimento, missili e armi chimiche non cadano nelle mani del nuovo potere siriano, nel tentativo di eliminare le minacce a Israele. Ieri sono stati colpiti almeno tre importanti basi aeree: l’aeroporto di Qamishli, la base di Shinshar, vicino Homs, e l’aeroporto di Aqrba, a sud-ovest di Damasco. Inoltre lunedì sera le navi missilistiche israeliane hanno distrutto la flotta militare siriana.

Stabiliremo una zona demilitarizzata

Martedì il ministro della Difesa Israel Katz, durante una visita alla base navale di Haifa ha affermato che l’Idf sta creando la cosiddetta Linea Alpha, una zona demilitarizzata in territorio siriano, senza una presenza israeliana permanente, oltre la zona cuscinetto e le alture del Golan occupate. Due giorni fa era stato riferito che l’esercito ha preso il controllo della base militare sul versante siriano del Monte Hermon, per evitare che i ribelli si avvicinassero al confine con Israele. Secondo Channel12 l’Idf si è spinto fino a 14 chilometri di profondità in territorio siriano.

Onu: Israele cessi attacchi e occupazione

Tutti questi atti sono violazioni dell’accordo vigente fra i due paesi, ha ricordato l’inviato speciale delle Nazioni Unite in Siria, Geir Pedersen, chiedendo a Israele di cessare le incursioni aeree e la presenza militare sul suolo siriano. “Non sono in contatto con gli israeliani, ma ovviamente, le Nazioni Unite a New York, lo sono e le forze di peacekeeping sulle alture del Golan sono, ovviamente, in contatto quotidiano con gli israeliani. E il messaggio da New York è lo stesso. Ciò a cui stiamo assistendo è una violazione dell’accordo di disimpegno del 1974, quindi ovviamente seguiremo questa situazione estremamente da vicino nelle ore e nei giorni a venire”. “Israele non è interessato a interferire negli affari interni della Siria – ha ribadito un alto funzionario israeliano intervistato alla tv pubblica Kan – ma agirà con risolutezza per proteggere la sua sicurezza: se il nuovo governo agisce contro Israele, o permette all’Iran di ristabilirsi in Siria, noi attaccheremo, e il prezzo sarà pesante e doloroso”.

A Damasco riaprono banche e negozi

La paura di Israele non è ingiustificata. Ma per il momento a Damasco riaprono i negozi dello storico mercato di Hamadiyeh, compreso un chiosco di gelati; i bancomat funzionano e il direttore della Syria Gulf Bank, Sadi Ahmad, ha detto che la vita sta tornando alla normalità. Dopo il regno Unito e la Germania, anche l’amministrazione americana, secondo Politico.com, sta valutando di rimuovere Tahrir al-Sham dalla lista dei terroristi.

Fonti egiziane: “Molto vicino” l’accordo sugli ostaggi

Un alto funzionario egiziano ha riferito a Ynet che l’annuncio di un accordo che porterà ad un cessate il fuoco a Gaza e al rilascio degli ostaggi è “molto vicino”. Hamas ha fatto capire all’Egitto che “ci sono maggiori possibilità di prima di concludere un accordo” in cambio del rilascio dei detenuti e del ritiro di Israele dall’asse di Filadelfia e da altre zone di Gaza. Questa settimana è prevista la partenza di una delegazione israeliana per il Cairo, per un incontro presso la sede dell’intelligence, durante il quale verranno consegnate le liste dei rapiti da scambiare con i detenuti palestinesi.

Biden e Trump insieme per tregua a Gaza

Secondo le fonti della Cnn, sull’onda del cessate il fuoco in Libano, gli sforzi Usa per un accordo su Gaza sono ripresi rapidamente, seppur in sordina. Non si tratta solo del fatto che la Casa Bianca di Biden vorrebbe raggiungere un cessate il fuoco nelle ultime settimane di mandato, ma anche del desiderio di Trumo di iniziare il suo secondo mandato con la liberazione degli ostaggi detenuti a Gaza già ottenuta. Secondo cinque fonti citate dall’emittente, c’è uno stretto coordinamento e la squadra di Trump viene tenuta al corrente del lavoro delicato e minuzioso dell’amministrazione Biden in tal senso.

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