Azioni asiatiche in calo particolarmente in Corea del Sud, in vista di una settimana di incontri delle banche centrali. Si prevedono riduzioni dei costi di prestito, con l’inflazione negli Stati Uniti come ultimo ostacolo per ulteriori allentamenti monetari. I dati cinesi hanno mostrato un calo dei prezzi al consumo dello 0,6% a novembre, portando l’inflazione annuale a 0,2%. La Conferenza centrale sul lavoro economico di Pechino definirà la direzione economica per il 2025. La situazione politica in Francia e Corea del Sud si è complicata con la caduta del regime siriano, aggravando le tensioni in Medio Oriente. Ciò ha mitigato l’ottimismo dai dati sulle buste paga USA di novembre, che hanno mostrato una ripresa senza tuttavia riuscire ad impedire un taglio dei tassi dalla Fed. Il prossimo test sarà il rapporto sui prezzi al consumo negli USA, atteso mercoledì. Bruce Kasman di JPMorgan ha dichiarato che i dati attuali supportano la previsione di crescita globale entro fine anno, nonostante il rallentamento dell’area euro e le tensioni politiche. Si prevede che i tassi in Canada, area euro e Svezia scenderanno al 2% o meno, mentre negli USA e Regno Unito si stabilizzeranno vicino al 4%. I futures prevedono un allentamento di un quarto di punto nella riunione della Fed del 17-18 dicembre, con aspettative di altri tre tagli l’anno prossimo. Questa prospettiva ha aumentato il valore del mercato Nasdaq di oltre 1 trilione di dollari. L’incertezza geopolitica ha spinto l’oro a 2.637 dollari l’oncia, con resistenza a 2.666 dollari. I prezzi del petrolio sono sostenuti dagli eventi in Medio Oriente, ma i mercati temono una debolezza della domanda dalla Cina. Il Brent è cresciuto di 30 centesimi a 71,41 dollari al barile, mentre il greggio statunitense è aumentato di 31 centesimi a 67,51 dollari al barile.