Una testimonianza di solidarietà a sostegno degli operai che hanno perso il lavoro. Cosi una delegazione di maestranze della Beko di Siena è stata ricevuta ieri da Papa Francesco. I dipendenti delle aziende Beko sono stati accompagnati dal Pontefice dal cardinale Augusto Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena, e da monsignor Giampiero Palmieri, vescovo di Ascoli Piceno.
Le difficoltà dei lavoratori
La delegazione dei lavoratori ha rappresentato a Papa Francesco, “la difficoltà che 299 persone stanno vivendo da quando il 20 novembre scorso sono state licenziate dalla multinazionale Beko che ha annunciato entro dicembre 2025 la chiusura degli stabilimenti di Siena e Comunanza”. I sindacati nelle stesse ore hanno diffuso una nota per sottolineare l’attenzione del Santo Padre nel ricevere e ascoltare gli operai.
Licenziamenti e chiusura stabilimenti
I lavoratori, fanno sapere Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm Uil, Cobas Siena, hanno rappresentato al Pontefice “il momento difficile che 299 persone stanno vivendo da quando il 20 novembre scorso sono state licenziate al tavolo ministeriale dalla multinazionale Beko che dopo soli 6 mesi ha annunciato entro dicembre 2025 la chiusura dello stabilimento di Siena insieme a quello di Comunanza”.
Persone e non numeri
“Il dramma di vedere stravolta la propria vita ed il futuro delle loro famiglie”, scrivono infine i sindacati, “accolto dal Santo Padre che lo ricorderà nell’Angelus di domenica. Quando”, concludono i sindacati, “si parla di esuberi si parla di vite e non di numeri”.