mercoledì, 8 Gennaio, 2025
Esteri

Osce, Lavrov: guerra fredda può diventare calda. Sybiha: è un criminale di guerra

Al vertice di Malta scambi tesi tra i ministri degli Esteri di Russia e Ucraina. Commissione europea: la Russia può attaccarci prima del 2030. Blinken (Usa): ha un progetto imperiale

Il ministro degli Esteri dell’Ucraina Andriy Sybiha è stato ieri a Malta per partecipare alla riunione dei ministri degli Esteri dell’Osce, dove ha incontrato il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov. Quando quest’ultimo si è avvicinato al microfono per fare il suo discorso, diverse delegazioni europee hanno lasciato la sala. I toni sono stati accesi da entrambe le parti.

Lavrov: nuova Guerra Fredda che può diventare calda

Il mondo assiste a un ritorno della “Guerra Fredda, ma con un rischio molto più alto che passi ad uno stadio caldo”, ha detto il ministro degli Esteri russo nel suo intervento. Ha poi aggiunto: “L’Osce esiste solo con la regola del consenso e oggi questo consenso non c’è più. Oggi l’Osce è vittima della politica di Washington che ne vuole prendere il controllo. A Washington ormai soggiogare la Nato non basta più, ormai vuole controllare l’Ue e l’Osce, vuole estendere il suo controllo sul pacifico, sul golfo di Taiwan e sulla pensisola di Corea. In questo contesto si continuano sentire menzogne, dall’inizio della guerra in Ucraina sino ad oggi come quando a Bucha i cadaveri vennero posizionati a favore delle telecamere della Bbc, l’Ucraina ha mentito e continua a mentire sulle reale andamento della guerra”.

Kiev: Lavrov criminale di guerra

Da parte sua il ministro degli Esteri ucraino Andrij Sybiha ha accusato Lavrov di essere “un criminale di guerra”: “L’Ucraina continua a lottare per il suo diritto di esistere. E il criminale di guerra russo a questo tavolo deve sapere che l’Ucraina conquisterà questo diritto e la giustizia prevarrà”.

Blinken (Usa): uno tsunami di disinformazione

Il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, parlano al vertice ministeriale dell’Osce in corso a Malta, ha commentato: “Siamo stati colpiti da uno tsunami di disinformazione da parte di Sergei Lavrov, ma non lasciamo che le sue parole ci ingannino qui non si parla di sicurezza della Russia ma del progetto imperiale della Russia che mira a cancellare l’Ucraina dalle cartine geografiche”. E ha spiegato: “Nel 2014 Putin disse che il popolo della Crimea e il popolo ucraino erano parte del popolo russo. Nel 2021 in un articolo accademico Putin sottolineò che l’Ucraina è uno stato artificiale e che un giorno dovrà essere riunito alla madre Russia. Questo è quello che pensa la Russia, è con questo che dobbiamo confrontarci”.

“Putin ha fatto avvertimenti chiari”

Dopo il vertice, in una conferenza stampa riservata alla sola stampa russa, rispondendo ad una domanda sul possibile dispiegamento di truppe europee in Ucraina, Lavrov ha detto:”Queste fantasie non fanno altro che esacerbare la situazione, i leader che continuano a mettere in giro queste proposte stanno scegliendo di non dare retta agli avvertimenti chiari che il presidente Putin ha già fatto in più occasioni sul tema”.

Poi, rispondendo ad una domanda su possibili trattative di pace, ha aggiunto: “Non siamo noi a dover far proposte di pace, non non abbiamo mai voluto attaccare nessuno, sono gli Stati Uniti che ci hanno attaccato usando le forze neonaziste ucraine e che attaccano il nostro territorio con missili a lungo raggio, noi siamo stati lasciati senza scelta”.

Commissione europea: la Russia può attaccarci prima del 2030

Contemporaneamente il commissario europeo alla Difesa, Andrius Kubilius, in audizione alla sottocommissione Sicurezza e difesa del Parlamento europeo ieri ha avvertito: “la Russia prima del 2030 può essere pronta per qualche tipo di aggressione militare contro di noi, e la Russia ha un’economia di guerra, per cui è in grado di produrre in sei mesi ciò che l’esercito tedesco ha nelle sue scorte”. E ha aggiunto: “Ripeto ancora una volta che dovremmo tenere conto di ciò che l’intelligence tedesca ha detto parlando al Bundestag, e che molti altri servizi segreti hanno detto, e anche la Nato parla con lo stesso linguaggio.”

“Il nostro supporto militare all’Ucraina è stato inferiore allo 0,1% del nostro Pil. La Russia spende il 9% del Pil per la guerra”, “questa è la realtà”, ha poi sottolineato Kubilius, “se si esaminano i numeri ufficiali, il sostegno dell’Ue per un periodo di tre anni è stato di circa 44 miliardi di euro, il che significa che all’anno diamo circa 14 miliardi di euro. Lo stesso gli Stati Uniti, sotto lo 0,1%. Possiamo fare di più? La mia opinione è sì”.

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