L’Istat ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita dell’economia italiana per il 2024 e il 2025. Secondo le nuove stime, il Prodotto Interno Lordo (PIL) crescerà dello 0,5% nel 2024 e dello 0,8% nel 2025, rispetto alle stime precedenti che prevedevano incrementi più consistenti. Il PIL, ovvero la misura della ricchezza prodotta da un paese, indica un’espansione più lenta rispetto alle aspettative iniziali.
Consumi Stabili, Investimenti in Freno
I consumi delle famiglie rimangono un elemento positivo: nel 2024 si prevede una crescita dello 0,6%, seguita da un’accelerazione all’1,1% nel 2025. Questo miglioramento è dovuto all’aumento dei salari reali, cioè dei guadagni che tengono conto dell’inflazione, e a un mercato del lavoro più solido.
Gli investimenti fissi, invece, mostrano segnali di debolezza. Dopo il forte aumento dell’8,7% nel 2023, la crescita rallenterà allo 0,4% nel 2024 e si fermerà del tutto nel 2025. La fine degli incentivi fiscali per l’edilizia, come il Superbonus, pesa notevolmente su questi dati, nonostante il supporto del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e la riduzione dei tassi di interesse.
Lavoro, continua la crescita
Il mercato del lavoro registra buone notizie. Il numero di persone occupate, misurato attraverso le unità di lavoro (ULA, cioè il totale delle ore lavorate), crescerà dell’1,2% nel 2024 e dello 0,8% nel 2025. Il tasso di disoccupazione, che misura la percentuale di persone in cerca di lavoro, scenderà al 6,5% nel 2024 (rispetto al 7,5% del 2023) e al 6,2% nel 2025.
Inflazione in calo, ma non per tutto
L’inflazione, ovvero l’aumento generale dei prezzi, è in fase di rallentamento. Nel 2024, l’inflazione sarà pari all’1,1%, un calo significativo rispetto al 5,1% del 2023. Tuttavia, per il 2025 si prevede una risalita al 2%. Questo andamento è legato al recupero dei consumi e alla stabilizzazione dei prezzi dell’energia.
Scambi Internazionali: ripresa nel 2025
Nel 2024, le esportazioni italiane rimarranno stabili, mentre le importazioni caleranno del 2,1%. Questo significa che l’Italia acquisterà meno dall’estero, ma venderà più o meno gli stessi volumi. Per il 2025, si attende una ripresa con un aumento del 2,5% delle esportazioni e del 2,7% delle importazioni, sostenuta dalla maggiore domanda globale e da un euro più debole rispetto al dollaro.
Manovra: aiuto per famiglie e lavoratori
La Legge di Bilancio 2025, attualmente in discussione, punta a stimolare l’economia con interventi per circa 30 miliardi di euro. Gran parte di questi fondi sarà destinata al sostegno dei redditi delle famiglie e dei lavoratori a basso reddito, oltre che agli investimenti pubblici. Secondo l’Istat, queste misure daranno una spinta al PIL, aumentando la crescita di circa 0,2 punti percentuali all’anno tra il 2025 e il 2027.
Quadro generale di incertezze
L’economia italiana rimane comunque fragile. Nel 2024, la crescita sarà trainata dalla domanda estera, cioè dalle vendite all’estero, mentre la domanda interna (consumi e investimenti interni) rimarrà debole. Per il 2025, si prevede un lieve miglioramento, ma le sfide legate alle tensioni geopolitiche e alla debolezza di alcune economie europee, come la Germania, restano significative.
Revisione al ribasso
Rispetto alle previsioni di giugno, l’Istat ha abbassato le stime di crescita per il 2024 e il 2025, rispettivamente di 0,5 e 0,3 punti percentuali. La revisione riflette la frenata negli investimenti e nei commerci internazionali, bilanciata solo in parte dai segnali positivi del mercato del lavoro e dalla riduzione dell’inflazione.