giovedì, 9 Gennaio, 2025
Agroalimentare

La cementificazione erode la sovranità alimentare: 21 miliardi di euro di prodotti agricoli persi in meno di vent’anni

La cementificazione selvaggia e la conseguente perdita di terreni fertili hanno sottratto all’agricoltura italiana un valore di produzione stimato in 21 miliardi di euro in meno di vent’anni. Un dato allarmante, che mette a rischio la sovranità alimentare del Paese in un contesto internazionale segnato da tensioni geopolitiche e speculazioni sui mercati agroalimentari. L’allarme arriva dalla Coldiretti, sulla base dei dati Ispra relativi al periodo 2006-2023, in occasione della Giornata mondiale del suolo, celebrata il 5 dicembre. Confrontando i risultati dei Censimenti agricoli dal 2000 al 2020, emerge che la superficie agricola totale è passata da 18,8 milioni di ettari a 16,1, con una riduzione netta di 2,7 milioni di ettari. Questa contrazione, sottolinea la Coldiretti in un’analisi basata su dati Istat, rappresenta una grave minaccia per il futuro dell’agricoltura e per l’equilibrio idrogeologico del Paese. L’urbanizzazione sfrenata ha trasformato il suolo fertile in cemento e asfalto: solo nell’ultimo anno, 28 campi da calcio al giorno sono stati sacrificati a coperture artificiali, secondo elaborazioni Coldiretti su dati Ispra. Questo fenomeno impedisce al terreno di assorbire correttamente l’acqua piovana, aumentando il rischio di alluvioni e frane, aggravato dai cambiamenti climatici e dagli eventi meteorologici estremi.

Un territorio sempre più fragile

Attualmente, oltre il 90% dei comuni italiani si trova in aree vulnerabili a fenomeni idrogeologici, come rileva la Coldiretti. L’intensificarsi di piogge brevi ma violente, sbalzi stagionali e siccità prolungate sta peggiorando la condizione del territorio, rendendo urgente una politica di tutela del suolo e delle sue funzioni vitali. La mancanza di suolo fertile non è solo un problema agricolo: il suolo è un ecosistema fondamentale per la vita. Un solo cucchiaio di terra contiene miliardi di batteri, funghi, microorganismi e altre forme di vita che garantiscono l’equilibrio biologico e ambientale. Questi organismi migliorano la salute delle piante, il ciclo dei nutrienti e contribuiscono al sequestro del carbonio, contrastando i cambiamenti climatici. Di fronte a questo scenario, la Coldiretti sottolinea l’urgenza di interventi normativi, come l’approvazione della legge sul consumo di suolo, da anni ferma in Parlamento. Tale legge potrebbe rappresentare uno strumento innovativo per fermare la cementificazione e preservare il patrimonio agricolo italiano.

Consumo di suolo

La difesa dei terreni coltivabili non è solo una questione economica: è anche una scelta strategica per la sicurezza alimentare. Secondo il rapporto Coldiretti/Censis 2024, il 78% degli italiani ritiene che l’agricoltura sia la miglior garanzia per tutelare il territorio e prevenire catastrofi naturali come frane e inondazioni. La stessa percentuale considera l’abbandono dei campi una grave minaccia per la stabilità del Paese. Proteggere il suolo significa anche investire in pratiche agricole sostenibili. L’utilizzo di materiale vegetale derivante dalla manutenzione del verde, evidenzia la Coldiretti, può restituire fertilità al suolo, rendendolo più resiliente agli impatti climatici e migliorando la produttività agricola.

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