martedì, 10 Dicembre, 2024
Esteri

NYT: Israele costruisce basi a Gaza. Trump: “Rilascio degli ostaggi entro il 20 gennaio, altrimenti conseguenze devastanti”

Siria, i ribelli alle porte di Hama. Nell'est della Siria scontri tra filo-Usa e filo-Iran. La Siria al centro del Consiglio dell'Onu

Mentre l’Osservatorio siriano per i diritti umani rendeva noto ieri che in una settimana “Il bilancio delle vittime è salito a 704”, dicui 361 islamisti, 233 soldati filo-governativi e 110 civili, la Nato lancia un allarme: “Nell’ultima settimana abbiamo assistito a cambiamenti drammatici in prima linea in Siria, la situazione è estremamente fluida e pericolosa. Una vasta fascia di territorio è passata sotto il controllo di attori non statali, tra cui il gruppo terroristico Hayat Tahrir al-Sham, e gruppi di opposizione armata, tra cui l’Esercito nazionale siriano. Questi gruppi ora controllano di fatto un territorio con – stimiamo – circa 7 milioni di persone, tra cui Aleppo”. Lo ha detto l’inviato speciale dell’Onu, in Siria, Geir O.Pedersen, durante la riunione del Consiglio di Sicurezza. “Il mio primo messaggio è semplice, abbiamo bisogno di una de-escalation e di calma, e il secondo è che la de-escalation deve essere accompagnata da un orizzonte politico credibile per il popolo siriano”, ha aggiunto.

Accordo militare iraniano-russo-iracheno per la Siria

Dall’altra parte, la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha ribadito nel corso di una conferenza stampa che “I ministri degli Esteri dei tre Paesi garanti, Russia, Iran e Turchia, sono in stretto contatto tra di loro” mentre l’Iran ha confermato di aver concordato con Iraq e Russia di sostenere l’esercito siriano e il governo di Bashar al-Assad. Teheran “studierà la possibilità di inviare forze in Siria se Damasco lo richiederà”, ha affermato il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araqchi in dichiarazioni alla stampa, aggiungendo che “l’espansione” di quelli che ha descritto come “gruppi armati” in Siria “potrebbe danneggiare i paesi vicini”, come come Iraq, Giordania e Turchia, più dell’Iran. Da parte sua, il capo di stato maggiore iraniano Mohammad Bagheri ha esortato tramite l’agenzia “Tasnim” i paesi vicini alla Siria a “impedire ai militanti di ricevere sostegno”. Bagheri ha avvertito che il movimento dei militanti in Siria è “il primo passo verso uno scenario pericoloso nella regione”. Baqeri ha descritto gli sviluppi in Siria dopo il cessate il fuoco in Libano come una “cospirazione” americano-israeliana volta a “indebolire la Siria, i suoi alleati e l’asse della resistenza”.

L’ambasciatore russo all’ONU: “Kiev sostiene i ribelli siriani”

Inoltre l’ambasciatore russo all’ONU ha accusato l’Ucraina di sostenere militarmente i combattenti di Hayat Tahrir al-Sham (HTS): “Vogliamo attirare l’attenzione sulle tracce identificabili che puntano alla principale direzione dell’intelligence ucraina, il GUR, nell’organizzazione delle ostilità e nella fornitura di armi ai combattenti nel nord-ovest della Siria”, ha detto Nebenzia durante una riunione del Consiglio di sicurezza sull’escalation delle ostilità in Siria. “Ci riferiamo all’identificazione nella provincia di istruttori militari ucraini che addestravano i combattenti dell’HTS alle operazioni di combattimento”, ha aggiunto. “I combattenti dell’HTS non solo non nascondono il fatto che sono sostenuti dall’Ucraina, ma ne fanno mostra”, ha detto, accusando l’Ucraina di avergli fornito in particolare droni. “La cooperazione tra i terroristi ucraini e siriani motivati dall’odio contro la Siria e la Russia è in corso, per il reclutamento di combattenti nelle forze armate ucraine e per organizzare attacchi contro le truppe russe e siriane in Siria”, ha aggiunto l’ambasciatore

Trump: “Rilascio degli ostaggi altrimenti conseguenze devastanti”

“Tutti – ha scritto ieri Donald Trump su Truth – parlano degli ostaggi che vengono trattenuti in modo così violento, inumano e contro la volontà del mondo intero, in Medio oriente. Ma sono solo parole, senza azione! Che questo post su Truth serva a rappresentare che, se gli ostaggi non saranno rilasciati prima del 20 gennaio 2025, data in cui assumerò con orgoglio l’incarico di presidente degli Stati Uniti, ci saranno conseguenze devastanti in Medio Oriente e per coloro che hanno perpetrato queste atrocità contro l’umanità. I responsabili saranno colpiti più duramente di chiunque altro nella lunga e travagliata storia degli Stati Uniti d’America. Rilasciate gli ostaggi subito!”.

“Israele costruisce basi nella parte centrale di Gaza”

Il New York Times ha pubblicato foto e video che mostrano come l’esercito israeliano abbia ampliato la sua presenza nella parte centrale di Gaza negli ultimi mesi, fortificando basi militari e demolendo edifici palestinesi, secondo funzionari israeliani e immagini satellitari, una mossa che suggerisce che potrebbe prepararsi a esercitare un controllo a lungo termine sulla zona. Fin dai primi mesi della guerra a Gaza, le forze israeliane hanno occupato una strada di quattro miglia, nota come corridoio Netzarim, che taglia in due l’enclave, per impedire a centinaia di migliaia di sfollati di Gaza di tornare a nord. Ciò si è lentamente trasformato in un blocco di territorio di 18 miglia quadrate controllato dalle forze israeliane.

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