Ad ottobre 2024, il mercato del lavoro registra segnali positivi: crescono gli occupati (+47mila rispetto al mese precedente) e diminuisce il numero di persone in cerca di lavoro (-58mila). Il tasso di occupazione, cioè la percentuale di persone che lavorano sul totale della popolazione in età lavorativa, sale al 62,5%. Il tasso di disoccupazione, che indica la percentuale di chi cerca lavoro senza trovarlo, scende al 5,8%, mentre per i giovani tra i 15 e i 24 anni cala al 17,7%.
L’aumento degli occupati riguarda soprattutto gli uomini, i lavoratori con contratti stabili, gli autonomi e chi ha più di 50 anni. Stabile la situazione per le donne e i giovani, mentre si registra un calo tra chi ha tra i 25 e i 49 anni e tra i lavoratori con contratti a termine.
Più inattivi: chi non lavora e non cerca un impiego
A ottobre cresce anche il numero di inattivi, cioè le persone che non lavorano né cercano lavoro. L’aumento interessa in particolare le donne e i giovani sotto i 35 anni, con il tasso di inattività che raggiunge il 33,6%. Tuttavia, tra gli uomini e nelle altre fasce d’età si registra un calo.
Crescita stabile nel confronto con lo stesso periodo del 2023
Rispetto a ottobre 2023, il numero di occupati aumenta di 363mila unità (+1,5%), con una crescita tra uomini, donne, giovani adulti tra 25 e 34 anni e over 50. Resta invariato tra i 35 e i 49 anni, mentre cala tra i più giovani. Allo stesso tempo, diminuiscono le persone in cerca di lavoro (-26%, pari a -519mila) e crescono gli inattivi (+3,1%).
Pil: stagnazione nel terzo trimestre
Il Prodotto Interno Lordo (PIL), che misura la ricchezza prodotta dal Paese, non cresce rispetto al trimestre precedente, ma aumenta dello 0,4% rispetto allo stesso periodo del 2023. Su base annua, per il 2024, la crescita complessiva stimata si attesta al +0,5%.
Questo risultato riflette andamenti contrastanti: i consumi delle famiglie aumentano dell’1%, mentre gli investimenti, cioè le spese fatte per acquistare beni destinati a produrre altro valore (come macchinari o edifici), calano dell’1,2%. Le esportazioni diminuiscono dello 0,9%, mentre le importazioni crescono dell’1,2%. Nel settore economico, l’industria è in calo dello 0,7%, l’agricoltura resta stabile e i servizi crescono dello 0,2%.
Prezzi dei servizi in aumento
Nel mercato business-to-business (BtoB), che riguarda i servizi venduti tra aziende, i prezzi crescono dell’1,6% rispetto al trimestre precedente e del 4,4% su base annua. Tra i settori con i maggiori aumenti troviamo i servizi di noleggio, agenzie di viaggio e trasporti, con un incremento del 6,6% per il trasporto marittimo. Anche i servizi informatici e di comunicazione mostrano aumenti significativi (+4,9% su base annua).
Meloni: “Dati che ci incoraggiano”
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha commentato positivamente i dati ISTAT, dichiarando: “L’occupazione in salita e la disoccupazione in calo ci incoraggiano a proseguire con determinazione per rafforzare il lavoro, sostenere le famiglie e le imprese, e costruire un futuro di crescita e stabilità per l’Italia.”
Confesercenti: segnali positivi, ma serve più sostegno
Confesercenti ha evidenziato che i consumi delle famiglie, spinti da migliori condizioni lavorative e rinnovi contrattuali, mostrano una ripresa (+1,4% nel terzo trimestre). Tuttavia, l’associazione sottolinea la necessità di interventi a lungo termine per aumentare i redditi, suggerendo una riduzione delle tasse sugli stipendi per sostenere ulteriormente il potere d’acquisto.