L’infertilità non è solo una questione medica, ma un fenomeno complesso che tocca aspetti economici, sociali ed emotivi, coinvolgendo in egual misura uomini e donne. Secondo l’indagine ‘Il fenomeno dell’infertilità: percezioni e vissuti degli italiani’, condotta dall’Istituto Piepoli e presentata al Congresso Nazionale della Società Italiana della Riproduzione (S.I.d.R.) a Roma, il 69% degli italiani ritiene che le difficoltà nel concepire siano ampiamente diffuse. Ma persistono pregiudizi e scarsa consapevolezza sulle soluzioni disponibili. Il problema dell’infertilità è riconosciuto come trasversale (86% degli intervistati), ma le sue cause principali sono legate a stili di vita e fattori ambientali. Tra queste spiccano l’età avanzata (39%), squilibri ormonali (34%), malattie pregresse (29%), fumo (26%) e fattori psicologici o emotivi (24%). L’inquinamento e il consumo di alcol sono indicati come ulteriori cause dal 23% degli intervistati.
Nonostante la diffusione del problema, solo il 25% degli italiani conosce le terapie disponibili, e appena il 19% è consapevole delle tecniche di Procreazione medicalmente assistita. Questo evidenzia una lacuna significativa nell’informazione e nella sensibilizzazione pubblica.
Un fenomeno dai costi alti
Le cure per l’infertilità sono percepite come costose e difficili da ottenere: il 36% degli italiani ritiene necessario migliorare l’accesso ai centri specializzati tramite il Sistema Sanitario Nazionale. I costi elevati e le disparità regionali rappresentano barriere significative, che alimentano un senso di isolamento per molte coppie. Il calo demografico italiano, con oltre 200.000 nascite in meno previste nel 2024 rispetto agli anni precedenti (Rapporto Istat 2024), ha portato il 74% degli intervistati a riconoscere la fecondazione assistita come una risorsa importante per contrastare questa tendenza. Tuttavia, solo il 50% degli italiani è a conoscenza del fatto che la Pma sia regolata da una normativa, e molti chiedono una revisione delle leggi esistenti, come la Legge 40, per adattarle alle nuove esigenze sociali.
Le richieste degli italiani
Dall’indagine emergono proposte concrete per migliorare la situazione: Facilitare l’accesso alle cure tramite il Ssn (36%); aumentare il numero di centri specializzati e investire in ricerca medica (29%); offrire maggiore formazione ai medici sulla gestione dell’infertilità (34%); sensibilizzare la popolazione con campagne educative e promuovere l’educazione alla fertilità nelle scuole (23%).
Secondo il Professor Ermanno Greco, Presidente della S.I.d.R., “l’infertilità è una sfida sociale ed emotiva, non solo medica. È necessario abbattere i tabù, investire in prevenzione e garantire a tutti il diritto di costruire una famiglia”
Un impegno collettivo
L’Università UniCamillus, che ha ospitato il Congresso, si impegna a promuovere sensibilizzazione e ricerca in questo ambito. “L’infertilità è un problema culturale e sociale che non possiamo ignorare”, ha dichiarato il Rettore Gianni Profita. “Con il tasso di natalità in calo, dobbiamo trovare soluzioni concrete e garantire accesso equo alle cure”. Anche Livio Gigliuto, Presidente dell’Istituto Piepoli, sottolinea l’urgenza di un intervento pubblico: “Sette italiani su dieci ritengono che le cure siano inaccessibili per molti. Serve maggiore informazione e un sostegno più efficace per affrontare le sfide demografiche”.