mercoledì, 27 Novembre, 2024
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Black Friday. Confesercenti, è sconto-mania. “Bisogna rivedere le regole, già nella legge sulle pmi”

Affari per grandi gruppi e catene on line, per piccoli esercizi invece aumentano solo le difficoltà

Chi lo ritiene utile nel dare una mano ai negozi e chi invece osserva che la sconto-mania aggiunge altre difficoltà ai piccoli esercizi. A spiegare le ragioni di come il Black Friday sia nel contempo un vantaggio e un problema è la Confesercenti sulla di base di un doppio sondaggio: il primo condotto sulle imprese associate, il secondo realizzato con IPSOS su un campione di consumatori. Inoltre, calcola la Confederazione, le vendite non saranno solo online, ma anche sempre più negozi partecipano al Black Friday. Saranno infatti oltre 200mila le imprese del commercio di vicinato (il 29% del totale) che aderiranno alla giornata di promozioni.

Affari per 3.8 miliardi

“La giornata di promozioni, quest’anno, segna un’alta partecipazione di pubblico”, fa presente la Confesercenti, “l’86% degli italiani valuterà le offerte, il 44% ha addirittura già deciso cosa acquistare, per un budget medio di 235 euro a persona ed un giro di affari complessivo di circa 3,8 miliardi di euro, il 3% in più dello scorso anno”.

Un “delirio” di promozioni

La giornata di sconti si è ormai estesa a tutte le tipologie di attività, coinvolgendo anche il turismo, i servizi e persino la formazione. “Si trovano offerte speciali su pacchetti viaggio, consulenze professionali, corsi di aggiornamento e persino su impianti dentali”, rivela la Confederazione, “Un vero e proprio delirio di promozioni che, se da un lato amplia le opportunità per i consumatori, dall’altro rende la competizione tra imprese, e tra on line e off line, sempre più serrata, imponendo strategie di marketing e pricing sempre più sofisticate per distinguersi in un mercato affollato. La tendenza è ormai quella di comprare solo con lo sconto”.

Partecipazione negozi in calo

Nonostante la caratterizzazione ‘online’ dell’evento, tuttavia, parteciperanno anche oltre 200mila di negozi di vicinato. “Ad aderire sarà poco meno di un negozio su tre (29%): il 12% solo per venerdì, mentre il 17% ha anticipato le promozioni”, evidenzia la Confesercenti, “Si tratta di una quota in calo rispetto al 2023, quando la quota di negozi che partecipavano all’evento era del 34%”.

Commercianti divisi

L’opinione dei commercianti sul venerdì nero, infatti, è divisa. “Chi aderisce al Black Friday lo fa soprattutto perché crede sia una buona occasione per aumentare le vendite (32%), perché ha avuto buoni riscontri in passato (23%) e soprattutto perché ritiene che sia desiderato dai consumatori (45%). Chi dice no alla giornata di sconti, lo fa soprattutto perché non sembra adatto alla propria attività (39% di chi non partecipa), ma c’è anche un 41% che ritiene che l’eccesso di promozioni sia controproducente per il settore. Circa un negozio su quattro praticherà sconti del 20%, il 15% dichiara che arriverà al 30%, il 35% dei punti vendita prevede invece sconti del 40%, ed infine il 10% arriverà fino al 50%”.

No al far west delle vendite scontate

“È vero, anche se la percentuale è in calo, i negozi di vicinato partecipano al Black Friday, ma non hanno la stessa possibilità di competere con gli investimenti dei giganti del web. Qui”, segnala Confesercenti, “è un far west, con vendite scontate, in contrasto con le norme attuali, e il pericolo di veri e propri abusi di posizione dominante. Bisogna rivedere le regole, magari già a partire dalla Legge annuale sulle PMI, perché il rischio per le attività di prossimità è enorme: il Black Friday si configura come un ulteriore saldo che va a prosciugare le vendite di Natale con un terzo dei regali che saranno acquistati in questi giorni. Questo acuisce la crisi”, osserva infine la confederazione, “della rete dei negozi, imprese che sono presidio sociale, economico e di sicurezza per il Paese e, come tali, vanno salvaguardate e sostenute”.

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