Secondo gli organizzatori, lavoratori di Amazon in oltre 20 Paesi, inclusi Stati Uniti e Regno Unito, parteciperanno a proteste o scioperi tra Black Friday e Cyber Monday. L’iniziativa, sostenuta da UNI Global Union e Progressive International, mira a “richiamare l’azienda fondata da Jeff Bezos su abusi lavorativi, degrado ambientale e minacce alla democrazia”. Christy Hoffman di UNI Global Union ha dichiarato: “Chiediamo trattamento equo per i lavoratori, rispetto dei diritti fondamentali e fine delle pratiche dannose. ‘Make Amazon Pay Day’ è una resistenza globale contro l’abuso di potere”. Eileen Hards, portavoce di Amazon, afferma: “Questi gruppi hanno vari interessi; ascoltiamo sempre cercando miglioramenti, orgogliosi dei nostri salari e ambiente di lavoro”. Le dimostrazioni avranno luogo in USA, Regno Unito, Germania, Francia, Giappone, Brasile, Turchia e altri. La “giornata mondiale di resistenza” riflette la volontà dei leader sindacali di affrontare le grandi aziende contro la crescente disuguaglianza. L’Organizzazione Internazionale del Lavoro evidenzia che inflazione post-pandemia ha ridotto il potere d’acquisto dei salari minimi. Negli Stati Uniti, azioni sindacali contro l’azienda fondata da Jeff Bezos hanno avuto risultati vari. Non è chiaro quanti lavoratori americani parteciperanno alle proteste contro Amazon, leader mondiale dell’e-commerce. “Amazon è ovunque, ma così siamo noi – dice Varsha Gandikota-Nellutla di Progressive International – Unendo i movimenti globali, possiamo costringere Amazon a cambiare e promuovere un mondo che valorizzi la dignità umana”. Questo è il quinto anno di “Make Amazon Pay”, con migliaia di lavoratori che hanno scioperato in Germania, Francia, Spagna, Regno Unito e Italia.